Indagato Stefano Graziano, presidente regionale PD

Stefano Graziano è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa: è questa l’ipotesi di reato a carico  del presidente regionale del Pd e consigliere a Palazzo Santa Lucia (eletto nel 2015 nella circoscrizione di Caserta,  con 14.810 voti) che dal 2013 al 2015 è stato consigliere prima del governo Letta poi dell’esecutivo Renzi.

L’inchiesta in questione è quella che oggi ha portato all’operazione congiunta di Guardia di finanza e carabinieri: nove le persone arrestate perché accusate di favorire il clan dei Casalesi in alcuni appalti. Le forze dell’ordine hanno perquisito le abitazioni di proprietà di Graziano a Roma e Teverola (Caserta) e nell’ufficio che ha a disposizione come consigliere regionale nella sede del Consiglio, al Centro Direzionale di Napoli.

L’ipotesi di reato che si formula nel decreto di perquisizione nei suoi confronti è, come detto, di concorso esterno in associazione camorristica. L’inchiesta, condotta da Guardia di Finanza e Carabinieri, ha condotto ben nove persone in carcere, con l’accusa di favorire il clan dei Casalesi in alcuni appalti: l’appalto contestato è quello per i lavori di consolidamento di Palazzo Teti, immobile ubicato in via Roberto D’Angiò ,  confiscato al padre dell’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro, Nicola Di Muro.

 

6 thoughts on “Indagato Stefano Graziano, presidente regionale PD

  1. Anonymous

    Il solito democristiano riverniciato . Questo è il loro DNA , non si scappa. Cambiano le casacche ma sotto batte lo stesso cuore. Stiamo messi male, male, male

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    1. Anonymous

      hai ragione il guaio di chi ti ha dato la possibilità di parlare ( la democrazia cristiana) è stato quello di ripulire i grandi comunisti come te. ma prima di parlare riuscite anche a pensare?
      diceva qualcuno più grande di me scagli la prima pietra…

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    2. Anonymous

      Srtefano Graziano è una persona perbene che fa un lavoro difficile in una terra impossibile. Chiarirà la sua posizione e ne uscirà a testa alta. E’ accusato di essersi fatto la campagna elettorale. Ma questo può essere considerato reato? Non credo.

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  2. Anonymous

    Stefano è persona onesta e capace. Sono fiduciosi nell’operato della magistratura, ho sostenuto la sua candidatura e sono fiero di averlo votato. Se dovessero emergere fatti gravi vuol dire che mi sono sbagliato, difficilmente, mi sbaglio.

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