4.12.1892, El Ferrol (Spagna) – Nasce Francisco Franco Bahamonde, caudillo (duce) del regime fascista che tiranneggiò la Spagna per quasi quarant’anni fino all’avvento della Monarchia. Comandante della Legione Straniera in Marocco dal 1923 al 1927 (quando fu nominato Generale non era ancora 34enne e quindi divenne il più giovane Generale europeo dai tempi di Napoleone), nel 1934 fu inviato a reprimere lo sciopero dei minatori nelle Asturie che intanto era diventato una vera e propria rivolta che portò alla proclamazione di un’effimera Repubblica che durò appena 13 giorni. Dopo quel “successo” (30mila arresti e 3mila morti) fu nominato Capo di Stato Maggiore nel 1935, ma con l’avvento al potere delle sinistre del fronte Popolare fu destituito e destinato alle Canarie.
Gli ideali d’opposizione, che in realtà ricalcavano fedelmente il FASCISMO italiano, erano appoggiati sul piano politico dal deputato monarchico Calvo Sotelo, ma dopo l’assassinio di questi a opera di elementi di sinistra (nella notte tra il 12 e il 13 luglio 1936), il 18 luglio in Marocco insieme ai generali J. Sanjurjo ed E. Mola, ma solo dopo questi, lanciò il pronunciamiento oalzamiento (“sollevazione”): era l’inizio della Guerra Civile. Come accennato inizialmente egli era soltanto il terzo in ordine d’importanza dei capi rivoltosi, ma dopo le morti di Sanjurjo e Mola entrambi in diversi incidenti aerei, Franco divenne il caudillo, cioè il Duce, della rivolta stessa e, dopo l’importante aiuto delle truppe italo-tedesche (bombardamento di Guernica) intervenute già nella prima fase della Guerra Civile mentre l’URSS aiutava il Governo centrale, riuscì ad entrare a Madrid e prendere il potere, mentre la guerra che era stata una specie di prova generale dell’imminente II Conflitto Mondiale si concluse all’inizio del 1939.
Franco instaurò un regime dittatoriale, corporativo e sedicente cattolico, con una feroce repressione di ogni opposizione, largamente sostenuto dalle forze economiche e sociali conservatrici. In politica estera si mantenne formalmente neutrale durante la II Guerra Mondiale (pur inviando forze di volontari sul fronte russo, forse per non essere accusato d’ingratitudine) ma, in vista del successo degli Alleati, tentò di porre rimedio all’isolamento internazionale della Spagna (mitigato dai rifornimenti che gli giungevano dall’Argentina di Juan Peron, nazione geograficamente lontana ma politicamente vicina); dopo aver parzialmente mitigato il regime dittatoriale con l’introduzione delle Cortes (il Parlamento, 1942) e ripristinata la monarchia (nominò successore di se stesso, che si era auto-proclamato reggente, Juan Carlos di Borbone, ma questo ssolo nel 1969), stipulò importanti accordi politico-economici con gli USA, che cominciavano a guardare con simpatia al suo anti-comunismo, e ottenne l’ammissione della Spagna all’ONU (1955).
Forte dell’appoggio dell’Opus Dei, sempre aveva avuto un occhio di riguardo per la Chiesa, mantenne stabile il regime accentuando negli ultimi anni la repressione dell’opposizione di sinistra e dell’autonomismo basco. Nel 1973 lasciò la carica di Primo Ministro a Luis Carrero Blanco che però rimase vittima di un attentato dell’organizzazione separatista basca ETA il 20 dicembre di quello stesso anno. Afflitto da tempo dal morbo di Parkinson morì il 20 novembre (sotto il funerale) 1975 e dopo di lui così come stabilito iniziò il regno di Juan Carlos di Borbone.
* in foto Francisco Franco con un giovane Juan Carlos di Borbone, monarca designato alla sua successione
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