Depositate presso la cancelleria del TAR-Campania le motivazioni della sentenza che qualche giorno fa ha definitivamente annullato l’elezione a presidente di Piergiorgio Mazzuoccolo avvenuta lo scorso 30 aprile.
Secondo il collegio giudicante «[…] la previsione di cui all’articolo 15 costituisce fattispecie derogatoria rispetto alla disciplina statutaria generale in tema di quorum strutturali e funzionali dell’assemblea; innanzitutto, perché lo statuto si preoccupa di disciplinare specificamente l’ipotesi “de qua” con una previsione sistematicamente collocata non già nella disposizione generale dedicata alla convocazione e funzionamento dell’organo assembleare, ossia l’art. 13, ma in quella, del tutto differente, relativa al consiglio di amministrazione; in secondo luogo, tale competenza assembleare è regolata da una disciplina particolare il cui tratto distintivo rispetto a quella comune è costituito proprio dall’assenza di un alleggerimento del quorum deliberativo per la nomina del consiglio di amministrazione, ciò attraverso la mancata previsione dell’ipotesi della seconda convocazione […] nel caso di specie, non si è in presenza di una maggioranza qualificata, criterio effettivamente particolarmente rigido per ottenere il formarsi del’attività deliberativa, ma, in ogni, caso, di una maggioranza assoluta, come tale di media intensità, oltre che ragionevole punto di equilibrio nella forcella i cui estremi sono costituiti da esigenze di spedito funzionamento dell’ente e di rappresentatività degli enti consorziati».
All’assemblea dei consorziati, nella circostanza, avevano partecipato 13 enti su 31, per un valore di 200 quote sulle 432 complessive. Un’elezione che, però, a giugno fu sospesa dal TAR-Campania, accogliendo la richiesta di sospensiva presentata dal comune di Macerata Campania, riportando in carica il vecchio Cda con a capo Pasquale Di Biasio (ex-Sindaco di Carinola), nominato nel lontano 2006 ma presidente in regime di prorogatio da ormai quasi quattro anni e che dovrebbe essere sostituito ma regolarmente e non con il vero e proprio blitz primaverile dell’allora presidente provinciale Domenico Zinzi.
CITL, una di quelle aberrazioni che contribuiscono a far aumentare a dismisura quel mostro burocratico-politico che risponde al nome di ITALIA; aberrazioni che portano a far esclamare ad Angelo Di Costanzo, attuale Presidente della Provincia di Caserta, un altro cioè di quel sottobosco di Enti inutili che andrebbero definitivamente “eradicati”, che «Solo il Consorzio Idrico ci costa 250mila euro l’anno»; aberrazioni che nella fattispecie accumulano un indebitamento pari a circa 100 milioni di euro tanto che spesso le cronache ne analizzano le vicende.
Ad ogni buon conto il Consorzio Idrico conta oggi circa 50 dipendenti, sicuramente i meno colpevoli di questi carrozzoni, autorizzati per legge certo, ma che sono il vero elemento frenante della locomotiva Italia e del vagone Sud.
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