L’ISIS e il politically correct – Guardando il nuovo video di propaganda diffuso dai fonamentalisti dell’ISIS, nel quale stavolta si usa il linguaggio dei segni con il chiaro intento di reclutare nuovi aspiranti jihadisti rivolgendosi magari alle categorie sociali più svantaggiate, non si può fare a meno di domandarsi: “Ma questo è un tentativo di darsi una patina di nobilà agli occhi del mondo facendo dimenticare quello che sono sempre stati, e cioè dei volgari tagliagole, tanto più pericolosi in quanto convinti di essere nel giusto, o è una scelta mossa dall’arguta convinzione che bisogna parlare, e fingere di agire, in quel politically correct che da anni rovina l’Italia e gran parte del mondo occidentale ma che garantisce successo e seguito indiscriminato?”
Il fatto che anche quegli assassini dell’ISIS, bruti sì ma certamente a loro modo abili comunicatori, facciano largo uso di questo benedetto/maledetto linguaggio untuoso come la vaselina, che spesso assurge a risibile regolatrice della propria esistenza, non dovrebbe suggerire a coloro che ne fanno una ragione di vita di abbandonarlo definitivamente?
Il filmato, che dura circa 6 minuti e che presenta sottotitoli in arabo e in inglese, mostra due uomini, due poliziotti addetti al traffico cittadino, uno dei quali si definisce sordomuto, e contiene nuove minacce contro gli occidentali (Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia e Francia), minacce di massacri e uccisioni. Ma non fa nulla, si dirà nel solito, magnanimo, fintamente generoso e falsamente ecumenico politically correct, l’importante è anche l’ISIS rivolge la sua attenzione ai più svantaggiati!
Novelio Santoro