Ieri sera si è tenuta la commemorazione funebre in suffragio del dottor Vincenzo Aurilio, non più tra noi dall’alba dello scorso 14 febbraio. Mai, ripetiamo MAI avremmo pensato di scrivere queste parole anche perché, diamine, era nato nel dicembre del 1962, al limite in un mondo ideale l’avremmo fatto tra trenta o forse quarant’anni, ma i progetti divini nessuno li conosce e stolto è colui che si arroga il diritto di farlo: probabilmente, anzi sicuramente, questo non è affatto un mondo ideale, o almeno come quello che la limitata mente di noi comuni mortali si prefigura.
Sorretti dall’idea che è sempre difficile trovare qualche parola da dire a chi è stato obbligato dal fato a seppellire in rapida successione genitori, fratelli, mariti, abbiamo preferito tacere in questi giorni, abbiamo evitato di aggiungere inutili parole alle tantissime altre, belle e sentite sì, ma consci appunto della loro vacuità intrinseca. Ne siamo ancora convinti, ma cominciamo ad esser convinti anche di qualcos’altro: giorni fa un caro amico, che sicuramente si riconoscerà da queste parole, ci ha detto che «In questi frangenti anche se non si parla bisogna esserci, bisogna far apprezzare la propria presenza!». Ecco questo è il nostro atto di presenza e di vicinanza alla famiglia! Temiamo che anche queste siano parole di mera circostanza, ma purtroppo è così, la vita spesso ci costringe alla circostanza, all’apparenza quasi.
Dire che Casale è in lutto significa pronunciare un eufemismo esagerato: sembra che da un po’ di mesi, anzi un po’ di anni a dire il vero, il nostro paese, sempre meno tale e sempre più borgo, sia in balia di un mostruoso gigante che lo sbatte, lo scuote, ne riduce a brandelli la carne viva, e ogni tanto ne sputa fuori uno dal suo tritacarne, senza curarsi affatto se si tratti di un giovane, o di un padre di figli o di un anziano.
Non ci resta, come redazione di casaledicarinola.net, che stringerci alla moglie Ida, agli splendidi figli, alle sorelle, al fratello e ai parenti tutti, ricordando loro che Vincenzo onorava tutti della sua amicizia ma che in realtà eravamo tutti noi ad esserne onorati!
Ciao Viciè, che tu possa riposare in pace.
One thought on “In morte di un amico”
Ke possa riposare. In pace