Il povero Paolo Verrengia, Paulucciu per gli amici e quindi praticamente per tutti, ci ha lasciato in capo a vari anni segnati dalla sofferenza per la lotta contro un brutto male che negli ultimi mesi, viepiù gravosi, spesso lo costringeva a letto. Paolo pur non essendo molto avanti con gli anni, ne aveva 73, fa parte dei ricordi della nostra infanzia essendo lui gestore e proprietario dello storico “Bar Carducci”, il nome dell’amato padre, e quindi una presenza costante nelle giornate di chi quotidianamente lo frequentava.
Ma il ricordo che vogliamo condividere con i lettori di casaledicarinola.net riguarda una tradizione, Paolo era immerso nelle tradizioni del suo amato paese, che abbastanza recentemente ha fatto rivivere e che noi, grazie alla sua consulenza, abbiamo ricostruito nell’articolo “LA SVEGLIA: una tradizione tra servizio e devozione” e che ci piace riproporre:
Quando tra le 4 e le 6 della mattina del 25 gennaio, festa liturgica della Conversione di San Paolo Apostolo e ultrasecolare Festa di stretta osservanza casalese, senti La Sveglia, la tradizionale passeggiata notturna accompagnata dal rullio di tamburi che si effettua per le strade del paese, qualcuno potrebbe non apprezzare il fatto di essere svegliato non certo dolcemente, ma in fondo in fondo notiamo con piacere che si guarda sempre con maggior attenzione a qualcosa che, nata come vera e propria “comunicazione di servizio” interna alla banda di musica di Casale, è stata riproposta negli anni fino a diventare una vera e propria tradizione, magari un po’ goliardica se si vuole in un periodo storico in cui le vere e proprie sveglie abbondano, tanto da esser nobilitata al punto da venire inserita tra le manifestazioni ufficiali nel programma di San Paolo. Due sono le date cruciali riguardanti questa simpatica tradizione: il 1983 quando Paolo Verrengia a tre anni dalla fondazione della scuola Banda di Casale di Carinola (la II) fece rivivere, magari anche per devozione personale, quella che era un’abitudine, diciamo così, di servizio, risalente alla fine degli anni ’40, ai tempi cioè della I banda di musica casalese, quando si aveva l’esigenza di svegliare veramente i musicanti per l’imminente impegno di quella giornata sacra per i casalesi. Il tamburino era Paolo Maina, coadiuvato da Paolo Macchia: era lui a preoccuparsi di dare la sveglia ai colleghi con il proprio strumento di lavoro. Eccoci al 1980. Ricordiamo che protagonisti della II Banda Casalese furono il compianto maestro Eduardo Squicciarini, che curava gli ottoni e la parte ritmica e che compose, tra l’altro, l’inno a San Paolo Estote fortes (Siate forti), su testo del povero dott. Pasquale – detto Pasqualuccio – Ruosi: altri nomi non ci azzardiamo a farne per il semplice fatto che essendo tutti meritevoli di una citazione temiamo di dimenticarne qualcuno; ci limitiamo a ricordare il compianto dott. Armando Trabucco che di questa banda fu il Presidente e principale finanziatore. L’abitudine rinacque, ma non più con l’esigenza primaria di “svegliare” i musicanti. Singolare coincidenza, oltre trent’anni dopo fu Paolo Verrengia, rieccoci dunque al nostro Paulucciu già proprietario del Bar Carducci che un tempo si chiamava Gran Caffè La Boheme in ossequio alla melomania dei casalesi, (a proposito: è da notare la palese sovrabbondanza del nome “Paolo” in questa storia dedicata alla giornata del nostro Santo Patrono: ciò non può che farci enormemente piacere, tanto che ci piace pensare che non sia solo una semplice “coincidenza”), a far da mentore al figlio di Paolo Maina, Sergio, all’epoca un adolescente apprendista musicante, nel portare avanti quel “servizio”, questa tradizione, un po’ rumorosa forse, ma che fa risalire le sue nobili origini ai tempi in cui la Banda di Casale eccelleva per la sua musica.
Un ultimo ricordo cui siamo particolarmente legati e che spiega il perché della foto di testa di quest’articolo. La foto risale ai primi anni ’30 e faceva parte della rivista casalese DUX, una serie di fogli manoscritti e rilegati con un filo di cotone che veniva passata di mano in mano dopo la lettura: a Paolo piacque particolarmente questa foto che ritraeva il suo BAR prima della gestione della sua famiglia, tanto che se la fece inviare con l’intento si stamparla e incorniciarla. I personaggi nella foto sono: (1) Sig. Francesco Verrengia (2) Capitano Camillo Mascolo (3) avv. Alessandro Canale (4) avv. Giuseppe Canale (5) [Insegna del] Gran Caffè “La Boheme” (fino a pochi anni fa “Bar Carducci”, ndr) (6) “Desiderio” bidello del Circolo (7) dott. Enrico Ruosi (8) sig. Paolo La Prova (9) [Sullo sfondo è indicata, ma non menzionata, via Silvestro Aurilio]
I funerali si terranno domattina alle 10.30 presso la chiesa SS. Giovanni e Paolo di Casale di Carinola: noi tutti della redazione ci stringiamo in un un fraterno abbraccio tutti i familiari.
Ciao Paolo!
6 thoughts on “Ci lascia Paolo Verrengia”
Per me ,dolore e angoscia per la dipartita del carissimo amico PIZZIGLIU.. alias PAOLO VERRENGIA
Mi dispiace tantissimo e stato un grande amico della mia infanzia condoglianze alla famiglia
Condoglianze alla famiglia Verrengia Lorena .R.I.P. Paulucciu
Condoglianze alla famiglia …R.I.P. paulucciu
Proprio così , “fa parte dei ricordi della nostra infanzia “ . Impossibile non ricordarlo con immenso affetto .
Struggente e bellissimo il ricordo di Paolucciu e cercherò di non dimenticare tutto quello che non sapevo e grazie a questo articolo ora so! Grazie Grazie Grazie
Enzo Ceraldi