Da ieri sera un gruppo di giovani abbastanza folto e la cui iniziativa, al di là della fede calcistica, è stata ben accolta dalla popolazione casalese che, tranne qualche eccezione, collabora con piacere, sta imbandierando con striscioni, festoni azzurri e scudetti dedicati alla sempre più prossima vittoria del Napoli (mancano appena due punti per la certezza matematica, dopo un’eventuale vittoria con la Salernitana) le strade della nostra amata Casale. L’opera non è ancora completa, ma ci siamo quasi!
È solo una parte dell’entusiasmo che sta coinvolgendo i paesi della nostra zona, piccoli o grandi che siano. Non solo quindi nella città di Napoli l’eccitazione per la vittoria dello scudetto ormai imminente con l’acquisto di moltissimi gadget per festeggiarlo fa muovere l’economia: «Le vendite dei gadget del Napoli scudettato stanno volando. In particolare ai Quartieri Spagnoli c’è chi ha venduto oltre duemila bandiere in poche ore, mentre la maschera di Osimhen (uno degli attaccanti del Napoli, ndr) è tra i prodotti più richiesti. Da lunedì si registra un boom di acquisti e ieri in tanti hanno deciso di restare aperti per l’intera giornata nonostante fosse la festa della Liberazione».
Doveva vincere lo scudetto il Napoli, per rianimare un po’ il nostro, ahinoi, quasi cadaverico paese! Certo è una triste considerazione, una presa di coscienza fatta a denti stretti da chi, innamorato di Casale fino a dedicargli un sito con amici altrettanto innamorati, cosa semplicissima ma nel suo piccolo impegnativa, ha lottato con tutte le forze perché il proprio borgo non subisse il triste destino di quasi tutti i paesi del sud Italia, destinati allo spopolamento da mancanza di lavoro e assenza quasi totale di servizi, una situazione che quasi sempre costringe i giovani ad emigrare verso lidi più accoglienti e favorevoli.
I giovani, appunto: è in loro che alberga la nostra speranza, loro hanno in mano, anche se a volte inconsapevolmente, il futuro del nostro paese e non solo ma della nostra zona. Logicamente quella “dell’imbandieramento pro-Napoli” del paese è solo una scusa, un appiglio, ma con piacere notiamo che è una delle tante prove di quanto può fare l’energia giovanile, se ancora ce ne fosse bisogno dopo le varie Feste Patronali e della Birra, il Teatro all’Oratorio, i Tornei di Calcetto e, andando a ritroso nel tempo, la serie D di pallavolo, il calcio estivo dei Tornei rionali e i Campionati di Categoria, ecc ecc.
Perché queste organizzazioni spontanee ed estemporanee non diventano strutturali stabili e continue? Una delle più grandi delusioni è la perdita quasi definitiva della Festa casalese per eccellenza, la Festa della Vendemmia: perché non “appaltare” a questo gruppo di giovani che, ripetiamo, tra Festa della Birra e Tornei di Calcetto e Pallavolo ai Campetti ha già dato prova di sé, perché non “appaltare” a questo gruppo di giovani la rinascita di Casale?
Giovani, ma come spesso diciamo si può esserlo anche a settant’anni dipende dalla mentalità, fregatevene di noi più attempati, tutt’al più “usate” la nostra innegabile esperienza dovuta a qualche capello bianco, tanto sapete distinguere l’energia buona da quella cattiva, non ascoltate chi guarda con diffidenza al vostro entusiasmo, forse è l’invidia che fa parlare ce lo insegna la storia umana perché… AD AVERCENE DELLA VOSTRA GIOIA DI VIVERE!
Un abbraccio!
2 thoughts on “Lettera ai giovani casalesi”
Concordo pienamente con quanto riportato nell’articolo. Forza giovani fate vedere di che cosa siete capaci.
Mi chiedo, passati i festeggiamenti, si impegneranno a ripulire il paese da striscioni e plastiche varie ?