Qual è il modo migliore per ricordare “La Giornata internazionale delle persone con disabilità” indetta dalle Nazioni Unite dal 1992? Premiare il giorno 6 dicembre a palazzo Petrucci, come ci ricorda un attento avvocato Luigi Tozzi consigliere comunale di Carinola che ci ricorda che si stanno ancora definendo i dettagli dell’evento, Aurilio Nicola, Fabio Tomao e Chiara Vingione per essersi distinti nei loro campi. Ecco le motivazioni:
• Al sig. Aurilio Nicola, “per aver conferito lustro alla nostra città distinguendosi a livello nazionale per le sue doti di fine enigmista e creatore di rebus e passatempi similari, pubblicati settimanalmente dalla più prestigiosa rivista di enigmistica italiana.
• Ai sig.ri Fabio Tomao e Chiara Vingione, “con la loro tenacia ed abnegazione nella disciplina del basket sono riusciti a raggiungere le vette più importanti d’Europa”
In attesa di un effettivo miglioramento nella mentalità generale, che purtroppo spesso relega il disabile a una figura quasi mitologica che raramente appare e con cui ci si sforza di tenere un contegno civile, il comune di Carinola su proposta della sindaca Giuseppina Di Biasio, ha organizzato una serata per il «conferimento di attestati di riconoscenza, da conferire ai sig.ri Aurilio Nicola, Fabio Tomao e Chiara Vingione per essersi distinti nei loro campi con riconoscimenti».
Intenzione di questo riconoscimento, assegnato per la prima volta nella storia del nostro Comune, è quello di premiare persone che si siano particolarmente distinti nei campi delle scienze, della ricerca, delle lettere, delle arti, dell’industria, del commercio, del lavoro, della scuola, dello sport, della solidarietà, con iniziative di carattere sociale, filantropico, educativo, assistenziale, artistico-culturale ecc.
Dare lustro al comune di Carinola e, nel caso di Nicola, la lunga e quasi fraterna consuetudine che abbiamo con lui ci permette questo tono confidenziale che speriamo sarà tollerato, soprattutto a Casale. Una piccola e bonaria tiratina d’orecchi all’estensore delle motivazioni del riconoscimento: definire quasi frettolosamente «passatempi similari» rebus, crittografie (semplici, mnemoniche, a frasi), anagrammi, lucchetti, sciarade e soprattutto poetici è quasi una diminutio nei confronti di quella che è una vera e propria arte del gioco con le parole.
Ovviamente è solo una scherzosa sottolineatura da parte di chi ha sempre apprezzato quelli che sono definiti “giochi”, ma per andare nel concreto ci piace la consapevolezza verso la comprensione dei problemi connessi alla disabilità e l’impegno per garantire la dignità delle persone che obtorto collo devono sopportarla, e ci auguriamo che non ci si fermi qui.