Secondo una notizia del sito TgCom24 i il presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero sarebbe coinvolto nelle indagini dell’inchiesta “Penelope” della Procura di Napoli Nord sull’Asl di Caserta che ha portato a 12 arresti, 6 misure interdittive, 79 indagati (tra funzionari e dipendenti) e un sequestro di oltre 1,5 milioni di euro. A Gennaro Oliviero viene contestato il reato di traffico influenze in relazione a un singolo episodio.
L’indagine ha consentito di fare luce su numerosi episodi di assenteismo, corruzione e gare d’appalto truccate, e portato alla luce che l’affidamento dei servizi di trasporto in emergenza (118) avveniva in cambio di regali e assunzioni un sistema emerso grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali.
È emersa, secondo il sito di proprietà Mediaset, anche una serie di falsi ed abusi, in ordine alla gestione di pazienti con patologie psichiatriche, che venivano affidati a strutture esterne convenzionate senza alcuna valutazione del piano terapeutico riabilitativo da parte del competente organo specialistico, assoggettando l’onere di degenza, dalla somma di diverse migliaia di euro per ciascun paziente, a carico dell’Asl di Caserta.
Inoltre gli inquirenti hanno accertato l’affidamento dei servizi di trasporto in emergenza (118) ad un’associazione di volontariato i cui vertici, in cambio, avrebbero corrisposto ad uno dei componenti della commissione aggiudicatrice e ad altri dipendenti compiacenti dell’Asl, regali e altri vantaggi, come l’assunzione di propri familiari.
Sono stati poi riscontrati episodi di corruzione dei gestori delle strutture di riabilitazione convenzionate che, in cambio dell’affidamento diretto dei pazienti e dell’omessa attività di controllo sui piani riabilitativi, corrispondevano periodicamente somme di danaro e altre utilità ai funzionari pubblici che erano preposti alla tutela e corretta attività di recupero dei pazienti psichiatrici.
È, infine, emersa la gestione occulta da parte di alcuni funzionari dell’Asl, con intestazione fittizia a persone compiacenti, di strutture private convenzionate presso le quali venivano indirizzati i pazienti, affidati con onere a carico dell’Asl (diaria di circa 88 euro), direttamente dai medesimi funzionari.