Terminati ieri con lo smantellamento quasi totale del ponteggio i lavori di rifacimento della facciata della chiesa Ss. Giovanni e Paolo di Casale di Carinola. I lavori, travagliatissimi nel loro svolgimento temporale visto che ad appena un mese dall’inizio il cantiere è stato sottoposto alla chiusura generalizzata ordinata quasi per tutti a causa del Covid-19, sono stati progettati e diretti dall’architetta Valeria Mileva, responsabile anche della sicurezza, di Casale di Carinola, la giovane professionista che già aveva curato con altri colleghi il restauro del Palazzo Marzano di Carinola, storico bene pubblico di fattura catalana.
A prima vista si nota una leggera differenza nella colorazione, ingentilita e più tenue. In realtà non si tratta di una scelta casuale affidata al gusto personale dei responsabili dei lavori, ma la nuova pigmentazione è la risultante delle varie rilevazioni stratigrafiche volute dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Caserta, che hanno accertato che questa fosse la colorazione originaria della chiesa, che poi è andata perdendosi nel corso dei vari interventi. Pantone-Terra di Siena-Sabbiato, questo è il nome del pigmento usato.
Un bel lavoro non c’è che dire, un abbellimento che dona anche valore estetico ad una struttura già religiosamente bellissima visto che si tratta della Casa del Signore. E sarà ancora più bella la nostra chiesa madre perché questa è solo la prima fase dei lavori effettuati grazie ai finanziamenti dell’8X1000 della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), e che quindi non graveranno sulle finanze dei fedeli: sono già in programma i lavori di rifacimento e sostituzione dello scalone d’ingresso, fatto attualmente in travertino, una pietra porosa e attualmente ritenuta poco adatta al calpestio continuo anche perché esposta a facili rotture. In questo secondo caso si è in attesa del definitivo via libera della Soprintendenza.
Dopo aver doverosamente menzionato l’architetta Valeria Mileva che ha apposto la sua firma all’edificio più in vista di Casale, ci corre l’obbligo, il graditissimo obbligo, di fare altrettanto con l’architetto Salvatore Freda, Responsabile del Progetto e Direttore dell’Ufficio Beni Culturali ed Edilizia di Culto della Diocesi di Sessa Aurunca, con Mario Andofi in rappresentanza della Soprintendenza di Caserta, e, dulcis in fundo, con don Luciano Marotta, parroco di Casale, e con S.E. monsignor Orazio Francesco Piazza, vescovo della diocesi di Sessa Aurunca che ha curato i necessari contatti con la CEI perché, si sa, SENZA SOLDI NSE CANTANU MESSE!