Una passeggiata: la cosa più semplice di questo mondo è sufficiente per sbatterti in faccia la realtà, anche la più antipatica. Pensavo questo quando ieri pomeriggio camminando lungo la circonvallazione di Casale non potevo fare a meno di osservare lo spettacolo che la natura è in grado di offrire, specie adesso che si sta risvegliando.
Tutto a firma di Dio, o comunque per chi non è credente, di qualcosa di superiore.
Abbassando lo sguardo invece notavo le miserie e le offese che il nostro territorio è costretto a sopportare. Lo spettacolo era deprimente: mucchietti di spazzatura, buste di rifiuti abbandonate qua e là, chiazze nere di bitume per cercare di porre limite a quelle buche che tra qualche giorno certamente riconquisteranno il loro spazio. Insomma, un brutto vestito su un aborto di strada:
1) concepita male e con uno strabismo tipico dei soliti favoritismi politici,
2) nata peggio tanto è vero che forse ancora non è ufficialmente una “strada”,
3) tenuta in modo immondo, supremo scorno della sicurezza di chi vi transita.
Tutto a firma dell’uomo.
Vogliamo prendercela con la “politica”? Vogliamo prendercela con la degenerazione della società che solo questa “politica” è in grado di esprimere? Si pensi ciò che si vuole, ma solo chi ha gli occhi bendati non riesce a cogliere certi contrasti… eppure rimuginavo tra me e me su quanto poco basterebbe per rendere non solo vivibili i nostri luoghi natii, ma appetibili e addirittura belli.
Mah, lasciamo perdere perché il discorso diverrebbe sin troppo politico, e anche se parlare di politica con me stesso è la situazione che preferisco perché il modo migliore per farmi dare sempre ragione, non voglio offuscare il ricordo della bellezza e della pace (solo se guardavo in alto però…) di quella passeggiata.
E intanto la natura, incurante della nostra pochezza, continua nella sua esplosione di bellezza!
FFSS