Luigi Canale, Cavaliere della Repubblica

Questa mattina il Prefetto di Cosenza Maria Padovano, nella sala delle cerimonie della Prefettura, ha consegnato le onorificenze “Al Merito della Repubblica Italiana”. Hanno conseguito il titolo di Cavaliere della Repubblica conferito dal Presidente Mattarella il capo reparto dei vigili del fuoco, Silvano Zicari e il Brigadiere Capo Luigi Canale. Silvano Zicari è stato Capo Reparto presso il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Castrovillari, mentre Luigi Canale, originario di Croce di Casale ma residente in Calabria dai primi anni ’90, è in forza presso il Nucleo Operativo della Compagnia dei Carabinieri di Castrovillari e vive da anni nella vicina Morano Calabro.

Alla cerimonia di oggi hanno preso parte i sindaci di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, e di Morano Calabro, Mario Donadio. Entrambi si sono complimentati personalmente ed a nome dell’intero civico consesso da loro rappresentato con i due nuovi “Cavalieri”. Lo Polito complimentandosi con Zicari, oggi in pensione, gli ha riconosciuto quelle doti di grande sensibilità e disponibilità che, negli anni, lo hanno reso punto di riferimento, per i tanti interventi risolutivi nell’interesse dell’intera comunità. 

«Sono onorato di aver preso parte alla manifestazione odierna: il riconoscimento conferito al nostro concittadino Luigi Canale è motivo d’orgoglio per la nostra comunità», ha affermato invece Mario Donadio. «Riconoscimento che arriva al culmine di una carriera spesa a servizio del cittadino, anteponendo l’incolumità pubblica alla sua stessa incolumità. Luigi incarna in pieno i valori dell’Arma, e, rappresenta per Morano motivo di vanto».

Anche Lo Polito ha voluto festeggiare il prestigioso titolo di Canale sottolineando «che rappresenta il giusto riconoscimento alla serietà ed alla professionalità». È doveroso ricordare che Luigi Canale si è distinto per i soccorsi successivi alla tragedia del Raganello il 20 agosto di sei anni fa, quando la forte pioggia causò il cedimento di una diga che travolse gli escursionisti che quel giorno stavano attraversando le Gole del Raganello, in provincia di Cosenza: dieci furono le vittime, bilancio che, purtroppo, avrebbe potuto essere ben più grave.

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