Il Consiglio dei Ministri ha scelto il 12 giugno come data per accorpare Elezioni Amministrative (primo turno) e Referendum sulla Giustizia, dando vita a un vero e proprio Election Day per contenere i costi la scelta così come chiedeva la Lega che in questo modo spera di poter raggiungere il quorum del 50% dei votanti per i referendum proposti. Nei Comuni con più di 15mila abitanti il secondo turno sarà due settimane dopo, il 26 giugno.
Sono 970 i comuni al voto, di cui 21 sono i capoluoghi di provincia e 4 quelli di Regione: Genova, Palermo, L’Aquila e Catanzaro. Le coalizioni sono alle prese con la scelta dei candidati. Regge quasi ovunque l’intesa tra Pd e M5S, mentre Lega, FdI e FI pagano le lacerazioni dopo la spaccatura sul bis di Mattarella al Quirinale.
In provincia di Caserta sono 17 i comuni chiamati alle urne per il rinnovo dei consigli comunali. Si tratta di Alvignano, Bellona, Calvi Risorta, Capua, Dragoni, Falciano del Massico, Gallo Matese, Liberi, Mondragone, Pastorano, Pietramelara, Portico di Caserta, Recale, San Gregorio Matese, Teano, Vairano Patenora e Valle di Maddaloni. Tra questi solo Capua e Mondragone sono i Comuni che potrebbero avere un secondo turno, in programma il 26 giugno.
In tutto i quesiti referendari, ammessi dalla Corte Costituzionale a febbraio, sono cinque: la riforma del Csm, l’abolizione della legge Severino, i limiti agli abusi della custodia cautelare, la separazione delle funzioni dei magistrati e la loro equa valutazione.