Dopo l’apertura solenne del 10 ottobre scorso con la Santa Messa presieduta da papa Francesco nella Basilica Vaticana, questa domenica, la fase di ascolto e discernimento nelle Chiese locali prenderà avvio anche in tutte le diocesi del mondo con le celebrazioni eucaristiche dei vescovi: il confronto vedrà tra i principali protagonisti anche i laici e le famiglie. Siccome adesso il processo sinodale entra nel vivo anche dal basso, questa fase preparatoria, propedeutica all’Assemblea del Sinodo dei Vescovi del 2023, è stata aperta dai vescovi di tutto il mondo che hanno dato inizio al percorso sinodale nelle Chiese locali.
A Sessa Aurunca la giornata iniziale del Sinodo, la scorsa domenica 17 ottobre, è culminata con una celebrazione eucaristica alle 16 e 30, presso il centro pastorale santi Casto e Secondino,un momento iniziale come in tutte le diocesi con lettura del decreto di nomina della segreteria del Sinodo, e le indicazioni del nostro vescovo S.E. Orazio Francesco Piazza, si è proceduto alla nomina di un segretario e coordinatore del Sinodo e una segreteria ristretta con alcuni sacerdoti, diacono e laici delle quattro foranie e un comitato del Sinodo con la rappresentanza dei sacerdoti, religiosi, i referenti del Consiglio pastorale foraniale e di alcuni settori della curia.
Il programma sinodale prevede un percorso in tre differenti fasi che si svolgerà dal 2021 al 2023
Il percorso sinodale si articolerà in tre fasi, la prima “narrativa” la seconda “sapienziale” e la terza “profetica” che culminerà, nel 2025, in un evento assembleare a livello di Chiesa universale ancora da definire. Scrivono i vescovi: «In questo con-venire verranno assunte alcune scelte evangeliche, che le nostre Chiese saranno chiamate a riconsegnare al popolo di Dio, incarnandole nella vita delle comunità nella seconda parte del decennio (2025-30)».
Il metodo è quello di «consultazione capillare» proposto dal Sinodo dei vescovi, che prevede il coinvolgimento di parrocchie, operatori pastorali, associazioni e movimenti laicali, scuole e università, congregazioni religiose, gruppi di prossimità e di volontariato, ambienti di lavoro, luoghi di assistenza e di cura.