Ancora una volta siamo costretti a segnalare una truffa telefonica ai danni di un’anziana donna casanovese. La tecnica è quella che purtroppo è stata collaudata tante volte ai danni di anziani del nostro Comune, ricordiamo per esempio i casi di Casale e Sant’Agnello di San Donato di Carinola: la solita telefonata di uno dei truffatori che si finge il nipote in pericolo dell’anziano preso di mira e la richiesta di consegnare denaro, quanto più possibile, per evitare guai peggiori.
Anche stavolta, ma fortunatamente non succede sempre, la truffa ha ottenuto il suo scopo, raggirare cioè il malcapitato, e i responsabili sono uccel di bosco. Il problema è che i truffatori colpiscono lì dove siamo più vulnerabili, sui sentimenti, e ad una certa età lo siamo ancora di più, e che si escogitano costantemente nuove frodi, telefoniche il più delle volte, per cercare di ingannare le persone.
Sarebbe facile cadere nella tentazione di dare consigli al fine di evitarle queste truffe, quasi come se esistesse una ricetta infallibile: la verità è che bisogna lasciarsi guidare dall’istinto, fidarsi poco di uno sconosciuto alla porta o di una voce al telefono che magari ti chiama «Nonna!» quando invece non si hanno nipoti. Forse però bisogna fare quello che riesce più a fatica: avere meno buon cuore!