Un altro pezzetto di Carinola che viene sacrificato alla voglia di risparmio spesso ottusa e senza costrutto, e non si tratta di un mattoncino di bell’aspetto o di un abbellimento cui si può fare a meno senza eccessivi problemi, bensì di qualcosa di vitale come la Guardia Medica e che ovviamente serve anche i paesi limitrofi. Come paventavano oltre due anni fa gli stessi medici del personale in una lettera pubblicata sul nostro sito, il presidio attivo in piazza vescovado a Carinola, dal 1 marzo 2021 verrà chiuso ed accorpato a quello di Mondragone.
Il motivo? I tagli imposti dalla spending review sanitaria che, come si spiega con dovizia di particolari nella lettera cui abbiamo fatto cenno, ha indotto l’ASL Caserta, in ossequio a un regolamento regionale, a «stabilire un rapporto medico-paziente pari a 1:5000, invece di quello di 1:4000, come disposto da regolamento regionale, costringendo a ridurre il personale medico, per cui prendi 2 e paghi 1, cioè due presidi Mondragone e Carinola verrebbero accorpati (con sede a Mondragone) e occupati solo da medici titolari», costringendo a ridurre il personale medico, decisione rimandata a causa dell’emergenza pandemica provocata dal Coronavirus.
Il fatto è che, se questa cervellotica decisione venisse confermata, come spesso succede per ogni cosa imposta dall’alto, è il popolo del comune di Carinola a pagarne le conseguenze più immediate. Tremiamo infatti al pensiero dei disagi negli spostamenti per raggiungere il nuovo presidio di riferimento, e al rischio concreto di sovraccaricare le strutture ospedaliere ed il 118, il tutto in un periodo in cui l’emergenza sanitaria morde come forse mai nella moderna storia dell’uomo.