In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il sindaco di Carinola, Antonio Russo, ha adornato la bandiera comunale con un fiocco rosso quale gesto di solidarietà a tutte le donne che hanno subito violenza e per ribadire che Carinola vuole contribuire fattivamente a spezzare, come ribadito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la catena della violenza.
Purtroppo spesso scandalizzarsi per la violenza di genere è diventato solo un pro forma: da un po’ di giorni c’è il solito profluvio di post su Facebook, Twitter e Instagram, stile San Valentino, Festa della Donna o altre ricorrenze di cui ci si riempie la bocca per poi dimenticarsene il giorno dopo. La vera svolta culturale invece sarebbe costituita dal non parlarne mai, della violenza sulle donne, e tenerla sempre in cima ai propri pensieri, come vera e propria regola di vita, non come musa ispiratrice per appena 24 ore l’anno!
Una donna non si picchia nemmeno con un fiore, si diceva un tempo. Ma non è solo l’alzare le mani la vera violenza: ritenere la donna un essere inferiore lo è!
Tenerla al di fuori di ogni responsabilità che esuli dalla mera gestione domestica: anche quella è violenza!
Non considerare la donna meritevole di incarichi politico-istituzionali solitamente appannaggio degli uomini, quella è violenza!
Tipi di violenza più subdoli, più striscianti, che fanno ancora più male perché non sono ritenuti, appunto, violenti. Perché la supposta superiorità maschile viene inculcata fin dalla nascita, si trasmette a un poppante con il biberon.
Forse sono opportune queste giornate, ma non si rischia che il ricordo sia un po’ troppo annacquato, dispersivo, visto che si parla di un solo giorno all’anno? Non sarebbe meglio insegnare certi valori a scuola, magari con il ripristino dell’Educazione Civica?