L’Approvazione delle tariffe della tassa sui rifiuti (TARI) per l’anno 2020 che c’è stata nel Consiglio Comunale di tre giorni fa dovrebbe essere solo un fatto tecnico, un minimo cenno di quella responsabilità più volte da noi auspicata nelle scorse settimane per venire a capo di questa crisi amministrativa che purtroppo sta immobilizzando Carinola ancora più di prima.
Crediamo che questo sia il pensiero dei quattro dissidenti, o malpancisti, o forse meglio definibili come solidali, Antimo Marrese, Giusy Tuozzi, Mario Nicolò e Maria Sorvillo, visto che la loro presa di distanza dal sindaco Antonio Russo è principiata proprio per solidarietà verso il primo (Antimo Marrese) improvvisamente defenestrato da Assessore. La responsabilità secondo loro si esaurisce nella votazione delle aliquote Ta.Ri. alla quota massima, quella cioè che eviterebbe il dissesto finanziario al comune di Carinola, così come richiesto nei mesi scorsi dalla Corte dei Conti.
Perché diciamo ciò, con una sicurezza che può sembrar quasi fastidiosa visto che la politica, quella con la “p” minuscola però, ci ha abituati a tutto nel corso degli anni? Ma perché la componente più numerosa dell’Opposizione, cioè SìAmo Carinola di Rosa Di Maio, Francesco Giacca e Antonio Nardelli, con l’aggiunta di Franco Di Biasio, esponente di Carinola Rinasce, si è allontanata dalla sala del Consiglio appena dopo aver notificato la propria presenza, facendo capire senza ombra di dubbio quali siano le proprie intenzioni bellicose per il futuro.
Dispiace dirlo, ma a questo punto non vediamo altri sbocchi per questa crisi politica apertasi il 21 settembre con le dimissioni del Primo Cittadino e che, secondo la legge, deve obbligatoriamente risolversi entro le 15 dell’11 ottobre, quando la spada di Damocle chiamata Commissariamento cadrà come una mannaia su Carinola e sui vari Amministratori (Sindaco e gli oppositori dell’ultima ora) che con ruoli diversi stanno comunque scavando un baratro tra il Palazzo e la gente contribuendo all’ignominia di un Comune che per la terza volta in ventotto anni si avvia mestamente verso il Commissario Prefettizio.
Fu vera gloria? Molti pensano di sì, noi, nel massimo rispetto delle opinioni di ognuno, non siamo però tra questi e riteniamo che il buon nome di Carinola vada salvaguardato e che esso sia molto più importante di qualsiasi poltrona, gioco politico di bassa lega o delle strategie di chi credendosi un fine Machiavelli scade a basso Consigliori stile Il Padrino: ma si sa chi pensa al bene altrui raramente viene ascoltato.