Dopo la violazione del cordone sanitario da parte di 50 residenti stranieri dalla mini zona rossa dei palazzi ex Cirio, sono uscite di casa violando le regole e hanno fatto perdere le loro tracce, creando allarme nella popolazione, il Ministero dell’Interno ha annunciato l’arrivo dell’esercito a Mondragone, dove è scoppiato il focolaio di Coronavirus.
Intanto è salito a 49 il numero di persone positive al Covid-19, ma il fatto è che qualcuno di questi non si riesce a rintracciare; molti inquilini, specie tra gli stranieri, non risultano censiti, e si ipotizza che abbiano fatto perdere le tracce, anche per timore di perdere il lavoro; molti sono braccianti agricoli, spesso sfruttati dai caporali di nazionalità bulgara, alcuni dei quali vivono anche agli ex Palazzi Cirio. Il sindaco di Mondragone Virgilio Pacifico ha chiesto al Prefetto l’adozione di misure più rigorose visto l’atto grave di insubordinazione degli inquilini dell’edificio.
Vincenzo De Luca, presidente della Regione, ha fatto sapere di aver parlato con la ministra dell’Interno Lucia Lamorgese e chiesto l’invio urgente di un centinaio di uomini delle forze dell’ordine per garantire il controllo rigoroso del territorio, richiesta, come detto, esaudita.
Mondragone non è l’unica nuova mini zona rossa istituita in Italia: negli ultimi giorni abbiamo assistito all’emergere di nuovi casi al Sud. In tre quartieri a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, è stata dichiarata zona rossa fino al 26 giugno dopo la scoperta di 8 positivi a Covid-19.