“Cara Europa vuoi affrontare un momento straordinario con strumenti vecchi e ordinari”. Le parole che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha pronunciato stizzito all’indirizzo dell’Europa, e in modo particolare di Austria, Germania, Olanda e Finlandia, e dell’atteggiamento egoistico e poco realista (è solo per educazione che non ci spingiamo oltre!) nei confronti del ciclone Covid-19 e degli EuroBond come comune contromisura da adottare, sembrano la triste metafora di quanto successo in questi giorni all’INPS: pur prevedendo un numero straordinario di accessi per le richieste della Cassa Integrazione in deroga, misura estesa a tutte le aziende, si è cercato di farvi fronte con gli strumenti dell’ordinarietà, senza il benché minimo adeguamento del sistema. Altresì, le Regioni, come assicurato, non avrebbero esaminato le domande in 48 ore?
Ancora peggio è andata per la richiesta bonus di 600 euro per le partite IVA. Attese infinite, continui refresh della pagina, tanti, commercialisti compresi, hanno trascorso la notte litigando col sito, e tutto per effettuarla; addirittura spesso ci si è ritrovati in profili di altri utenti, con tanto di violazione dei dati personali, con buona pace della privacy. Insomma si parla di 339mila domande ricevute per l’indennità delle partite IVA in un solo giorno, poi la piattaforma è stata messa offline.
Il tutto, secondo il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, sarebbe dovuto a più di un «attacco hacker violento». Ma ne siamo certi? Il primo responsabile è come al solito la comunicazione del Governo, che aveva fatto credere che si trattasse di un click day, domande cioè accettate in ordine cronologico e fino a esaurimento della cifra stanziata, un implicito invito ad affrettarsi perché, si sa, chi tardi arriva male alloggia. Certo dopo ci si è affrettati ad assicurare che «[…] tutti gli aventi diritto potranno utilmente presentare la domanda per l’ottenimento delle prestazioni», ma il danno ormai era stato fatto. Tutto ciò a ennesima dimostrazione di quanto sia indispensabile una comunicazione chiara e senza alcun adito a dubbi già in tempi normali, se poi pensiamo alla nefasta straordinarietà di questo periodo storico…
Vogliamo dirla tutta? In realtà l’altro responsabile, sicuramente più colpevole del primo, è come sempre in Italia, la burocrazia. Se il contribuente si rivolge periodicamente all’INPS per pagare telematicamente i contributi con addebiti sul Conto Corrente, significa che i canali abitualmente utilizzati sono ben conosciuti dall’istituto stesso, e allora che senso ha chiedete nuovamente l’IBAN e un’altra mole di documenti? Ma in fase di presentazione del decreto Cura Italia non si era parlato di snellimento burocratico?
Vogliamo poi parlare dei 600 € di bonus che spettano alle imprese che a prescindere dal fatto se si abbia un giro d’affari (con proporzionali tasse versate) di milioni di euro o di poche migliaia, rimangono sempre invariate come se si trattasse di una normale tariffa telefonica flat? A tal proposito ancora una volta fa invidia la tanto vituperata e fredda Germania che però in quanto a difesa dei legittimi diritti delle proprie imprese è in grado di dare lezione a moltissimi: in Germania per stabilire la cifra spettante ad ognuno di loro si fa semplicemente riferimento al fatturato dello stesso periodo dello scorso anno, per esempio marzo 2019.
Visto che i clamorosi rallentamenti continuano tuttora, tanto da far disperare gli professionisti del settore in una celere evasione delle pratiche faticosamente poste in essere, vien da chiedere all’INPS se hanno mai sentito parlare di adeguamento e potenziamento dei server e delle loro piattaforme web, o anche questo fa parte di quel disegno di decrescita felice tanto caro al Movimento 5 Stelle di cui il presidente INPS Pasquale Tridico è diretta emanazione?
One thought on “L’INPS lumaca e il Coronavirus velocissimo”
DELLA SERIE PER RICORDARE QUESTO PERIODO DI M………..
gli uffici postali delle frazioni del Comune erano e sono ancora chiusi.
un sentito e vivissimo augurio di Buona Pasqua, ai responsabili di questo scempio e a tutti i nostri rappresentanti politici che mai come in questo momento si sono predicati-spesi con gli organi competenti per la soluzione di questo merda di problema.
AUGURI DI BUONA PASQUA