Il grazie dell’ASL Caserta al personale medico è anche il nostro

A tutto il Personale dell’ASL Caserta.

Spett.li
lavoratrici e lavoratori dell’Asl Caserta, tra le innumerevoli emergenze che affollano la mia scrivania e la mia mente, urge la necessità di rivolgermi a Voi come persone – uomini e donne, madri, padri, genitori e figli -, che continuate a venire al lavoro, attraverso le strade deserte; oppure, offrite il vostro contributo da casa, per limitare la diffusione del contagio, come raccomandato da tutte le istituzioni quale cruciale misura di contenimento.

Sento anche il bisogno di lasciare il Voi e di passare al Noi perché, in un momento come questo, occorre fare squadra, mettere da parte ogni divergenza e sentirsi uniti.

Già ognuno di noi, continuando a svolgere il proprio lavoro, nel suo ruolo professionale, si sta comportando in maniera eroica. “Eroico” non è un aggettivo inappropriato perché questa è una guerra e il numero crescente dei morti lo ricorda ogni istante.

Eroico è restare in casa, contrastando l’angoscia; eroico è uscire per lavoro, lasciando i familiari; eroico è non poter abbracciare i propri cari che non abitano con noi. L’eroismo raggiunge l’apice quando si è direttamente sul campo di battaglia, come noi personale della Sanità, impegnati nelle corsie degli ospedali, al capezzale di pazienti contagiati o di casi sospetti. E qui mi è doveroso esprimere un commosso ringraziamento al personale che sta lavorando al P.O. di Maddaloni per dare una ulteriore risposta concreta di questo territorio all’emergenza in atto.

Non ci sono medaglie in questa battaglia, almeno per il momento. Forse, quando sarà tutto finito, alla Sanità pubblica, e soprattutto a quella pubblica meridionale così spesso vituperata, verrà riconosciuta una nuova dignità. Credo che gli operatori sanitari, di ogni ruolo, avvertiranno un rinnovato orgoglio nello svolgere le loro professioni. Per ora, tuttavia, si percepisce soltanto il grosso, immane sforzo, da parte di tutti, per affrontare questo cataclisma inatteso.

A tutti noi, dico “coraggio!”, abbiamo il dovere e la forza di reagire, di difendere la civiltà come oggi la conosciamo e, senza retorica, di difendere la vita nostra e quella delle persone che amiamo.
Tutti noi, insieme, in questo periodo, lavoriamo sempre al meglio delle nostre possibilità, cerchiamo di essere collaborativi, operosi e ottimisti. Lo dobbiamo a noi stessi, alle nostre famiglie, ai nostri pazienti, al nostro territorio.

Per quanto fatto finora, ringrazio tutti e ripeto: “Coraggio!”.

 

Il Direttore Generale
Ferdinando Russo

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