Pianto Romano, Domenico Anfora tratteggia la Casale del 1859

Tra i tantissimi consigli che ci vengono elargiti per affrontare al meglio questo periodo di forzata clausura, anche noi nel nostro piccolo vogliamo ricordarvi questo romanzo-storico, presentato a Casale un po’ di anni fa, la cui trama prima d’innestarsi su fatti storici reali, prende le mosse dal nostro paesello, o meglio della Casale dell’anno 1859, che l’autore Domenico Anfora un quasi-casalese residente nella bella terra di Sicilia descrive così: «In provincia di Terra di Lavoro, su una fertile collina dell’Agro Falerno che guarda da nord est la Piana di Carinola, tra i monti S. Croce e Massico, immerso nella vegetazione, sorge il grosso borgo di Casale, abitato da circa 1500 anime. Le sue case bianche e rosa, alcune molto grandi, con le spesse pareti esterne ricoperte grezzamente di calce, sono appoggiate l’un l’altre lungo la Via Maggiore».

Eccone l’incipit del libro Pianto Romano dal nome del colle dove i garibaldini riportarono un’importante vittorie su preponderanti truppe borboniche:

È muorto ru Re 

La sera del giorno del Signore, nel borgo di Casale, risuona la triste e lenta campana a morto. Nella cella campanaria della chiesa dei SS. Janni e Paolo, Zi’ Totonno batte il battaglio sul bronzo della campana piccola, avvisando i paesani della morte di Sua Altezza Reale Ferdinando II di Borbone Re delle Due Sicilie .

Re Bomba è spirato nei suoi appartamenti del palazzo reale di Caserta, pochi minuti dopo le ore una pomeridiane, dopo quattro mesi di atroci sofferenze. Lascia il trono, dopo ventinove anni turbolenti di regno, al primogenito Francesco II, un giovine di 23 anni, molto religioso, timido, un po’ abulico, nato dalla prima moglie di Ferdinando, Maria Cristina di Savoia, morta a seguito del parto in odore di santità. Franceschiello, così lo chiama il popolino, non è maturo per quel pesante incarico e non ha una preparazione politica adeguata al suo ruolo. Egli, il figlio della “Santa”, preferirebbe indossare un saio da frate non una corona da re, e trascorre il tempo in preghiere, ritiri religiosi, messe e rosari, trascurando i suoi doveri coniugali con la bellissima moglie, la tedesca diciottenne Maria Sofia di Wittelsbach, nipote del re di Baviera Massimiliano II, figlia del duca Max e sorella della leggendaria Sissi, imperatrice d’Austria.

Francesco, salito al trono, ha annunciato due mesi di lutto stretto in tutto il Regno.

Copertina

Nell’unica e misera osteria del borgo, aperta nella piazzetta dove si staglia l’edificio dell’antico palazzo vescovile, i uagliuni  trascorrono le serate, al ritorno dai campi, dalle botteghe e dalle officine, giocando “a padrone e sotto”, a briscola e ad altri giochi di carte, e bagnando le loro gole asciugate dal gran urlare durante le accanite sfide con quel vinello giallo paglierino, dall’aroma gradevole e dal sapore asciutto e frizzantino, spremuto dall’uva Falanghina, che l’untuoso e grasso oste Zi’ Minicucciu versa prontamente nella caraffa velocemente svuotata.

Al tavolo è seduto il giovine Francesco Ferri, di diciannove anni, detto Ciccio Nzallanitu , perché spesso cammina per strada con fare trasognato. I suoi compagni di carte sono Pasquale Pietroluongo, detto Pascalone, grande e grosso da far paura; Giovanni Anfora, detto Lacrime Perze, perché consola il prossimo dicendo sempre “A ciagne ri muorti, su lacreme perze” ; Fernando Ventre, detto Raticcia, per le trappole che prepara agli uccelli nella sua campagna.

“È  muorto ru Re, è muorto ru Re”, la gente grida per la via, mentre si reca in chiesa, dove don Tommaso, il giovane parroco, deve celebrare in suffragio dell’anima del sovrano. Un prete che, a quanto si dice, è più bravo a curar i bisogni terreni di Madre Chiesa che le anime dei parrocchiani. I giovinotti, sentendo le urla, interrompono la partita, si alzano dalle sedie per accertarsi di cosa sia successo, ma subito, con le gambe intorpidite dall’alcol, tornano a sedersi, poiché, tutto sommato, è meglio finire la giocata a carte che capire cosa sta accadendo. Ciccio Nzallanitu è più distratto del solito: ha ben altro cui pensare! Deve andare a servire il Re che è appena salito al trono. Infatti, pochi giorni fa, presso il comune di Carinola, sono stati estratti a sorte i nomi dei giovani sudditi tra i 18 e i 25 anni sottoposti alla leva. Quest’anno, sulla base delle basse previste, devono essere chiamati alle armi ben 18.000 reclute.

Ebbene, tra quelli che a Carinola hanno estratto a sorte i numeri più bassi c’è stato il fratello maggiore di Francesco, Giuseppe, di cinque anni più vecchio, chiamato da tutti Puppinieglio , gran lavoratore, braccio destro del padre Filuccio , un buon partito per molte aspiranti spose. Quando lo vedono passeggiare per la via, commentano: “Cuntatinu, scarpe grosse e cereviegliu finu”. Prediletto dalla madre Mindozza , invece, è il piccolino, quel Ciccio Nzallinitu coccolato e viziato dalle donne di famiglia, ma che ora deve assumere il ruolo di agnello sacrificale.

Filuccio Ferri, rubicondo cinquantenne, è un contadino benestante, proprietario di terreni ‘ncoppa S. Paolo coltivati a vigneti e di boschi di preuci e noci dai quali ricava un ottimo legno che vende a mannesi e fonnautti. Il prelibato vinello rubizzo e frizzante che produce, il Gaurano, nasce da una particolare selezione di uve Primitivo ed è venduto nelle osterie di tutto il circondario.

Filuccio ha già programmato la vita dei suoi figli: Puppinieglio, il primogenito, dirigerà in futuro la sua azienda; le quattro robuste figliole, tutte massaie ben istruite, sono già maritate o fidanzate; Ciccio, più portato a ‘nzunzulià che a prendere in mano la zappa, si sacrificherà per il fratello maggiore, si offrirà al suo posto per servire il Re. Quando tornerà, tra cinque anni, si sarà fatto uomo e potrà lavorare insieme al fratello. Sarà un bene per lui. Sarà un bene per tutta la famiglia. Conoscerà il Regno, forse la capitale, la città delle meraviglie, dei teatri, del mare, delle belle donne e di Sua Maestà.

La locandina della presentazione di sette anni fa

Ci corre l’obbligo di dire che il volume non è attualmente reperibile attraverso i soliti canali di distribuzione, ma siamo certi che per chi fosse interessato l’autore si mostrerebbe disponibile per facilitarne l’acquisto.

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