Dopo un periodo di Commissariamento prefettizio Cellole sarà chiamata al voto a causa dell’obbligato passo indietro della sindaca Cristina Compasso, costrettavi venerdì dopo le dimissioni firmate e depositate presso un notaio, di 7 consiglieri comunali (quattro di Maggioranza, il vicesindaco Giovanni Iovino e i consiglieri Francesco Barretta, Antonietta Marchegiano e Umberto Sarno, più tre di Opposizione, Francesco Lauretano, Franco Sorgente e Simona Di Paolo).
Dopo nemmeno un anno e mezzo circa termina qui l’esperienza dell’Amministrazione di Cristina Compasso, 53 anni, eletta nel giugno del 2018 a capo della compagine di Cellole Libera dopo l’improvvisa morte del compianto predecessore Angelo Barretta avvenuta nel novembre del 2017.
Per certi versi tale “defenestrazione” ricorda quanto avvenuto nel 2010 a Carinola per l’amministrazione guidata da Gennaro Mannillo e allo stesso modo sfiduciata, con tanto di firme presso il notaio, da sette fedifraghi, nel senso che avevano infranto il patto sottoscritto con gli elettori poco più di un anno prima essendo Consiglieri di Maggioranza, e tre dell’Opposizione cui naturalmente non parve vero di trovare una così comoda sponda per buttar giù un avversario politico. A differenza di Cellole furono 10 in totale, ma nel 2010 c’era un’altra legge e i Consiglieri erano 16 (11+5) più il Sindaco. e per la sfiducia (una sfiducia che provocasse la caduta del Sindaco) servivano 9 voti.