Quello che in questi giorni sta succedendo a Marcianise è accostabile all’esperienza amministrativa di Carinola?
Il sindaco Antonello Velardi è stato sfiduciato: è stata approvata la mozione di sfiducia che era stata presentata da 13 consiglieri comunali spalancando le porte al Commissario Prefettizio (sarà il vice prefetto vicario Michele Lastella il commissario straordinario che guiderà la città al voto previsto il prossimo anno, in concomitanza con le Regionali). È il quarto commissariamento in dieci anni per Marcianise, gli ultimi quattro sindaci che hanno governato la città (Filippo Fecondo, Antonio Tartaglione, Antonio De Angelis e, infine, Antonello Velardi) non sono riusciti a portare a compimento il proprio mandato. Una sorta di record, quello portato a casa, suo malgrado, da Velardi: quello di essere stato il primo Sindaco di una grande città ad essere stato sfiduciato in consiglio comunale.
Spesso un commissariamento è dolorosissimo per un Comune, se non rappresenta la morte della “città” lo è sicuramente per la politica, o meglio per chi è chiamato politicamente ad amministrarla attraverso il suffragio popolare. Ma la domanda è: meglio morire dopo aver combattuto, o morire d’inedia e spegnersi lentamente come una candela, per consunzione? L’ultimo, forse unico, segnale di vita del Sindaco e della Maggioranza che lo sostiene è stato il tentativo di “ripartenza” dell’agosto 2018, un piccolo fiato (non vogliamo essere volgari usando atri termini) che si è tradotto nel più classico e inverecondo rimpasto di Giunta con qualche riposizionamento e qualche ribaltone con un Consigliere eletto in Minoranza e tre che, eletti per governare, sono stati relegati all’Opposizione.
Tutto qui. Niente di che, bazzecole, sciocchezzuole, pinzillacchere…
Ora visto che comunque la stasi è deprimente, visto che gli unici attestati di esistenza in vita ricordano il manuale Cencelli che qualcuno definisce da Prima Repubblica, come se quella che stiamo vivendo di Repubblica fosse migliore, perché non prendere il coraggio a quattro mani e troncare una volta per tutte questa esperienza amministrativa?
Il dubbio, l’atroce dubbio, è: chi lo farà? Anche l’Opposizione, duole dirlo, sembra assopita, appiattita sull’immobilismo di una Maggioranza che vivacchia, che tira a campare. Anche l’Opposizione sembra ormai rassegnata all’idea che questa Amministrazione è ormai imbullonata alle poltrone, è inamovibile fino al 2021 data delle prossime amministrative… a proposito, qualcuno molto lungimirante ha già ribattezzato il proprio gruppo Carinola 2021 sperando di dare l’impressione di guardare al futuro mentre invece si muove come un gambero. Qualcuno non di poco conto, ma l’asse su cui si regge l’Amministrazione.
Carinola muore.
Le attività produttive latitano, non perché manchi in assoluto la voglia di intraprendere, ma perché fare impresa a Carinola è sempre più difficile. Esempi? Quello che sta succedendo alla Cleprin in questi mesi è lampante: chi aveva acquistato un immobile dallo Stato, oggi scopre che lo Stato probabilmente non poteva venderlo perché non del tutto legale. Vogliamo parlare della fabbrica di birra artigianale Stimalti che non trovando un’area idonea alla sua attività di produzione ha preferito trasferirsi altrove nelle vicinanze? Stessa cosa successe anni fa per Futura, l’Agenzia di Formazione che opera con fondi regionali, di matrice casalese e comunque carinolese, che per motivazioni molto simili opera nei pressi della vicina Francolise nel comune di S. Andrea del Pizzone? Tutto ciò da che dipende? Dall’assenza di un’area di sviluppo da prevedere nel PUC. Il Puc, altra cicatrice, o meglio ferita ancora sanguinante, sul bel volto di Carinola.
Almeno però i servizi minimi come raccolta differenziata, isola ecologica approvvigionamento idrico, sicurezza stradale, cimiteri, fibra ottica, eccetera, tutto questo c’è e funziona alla grande. Ah no, nemmeno questo? … ma allora per quale motivo chi “sta su” non ne trae le conseguenze e si dimette? O meglio perché non si dimettono in blocco i Consiglieri e si consegna Carinola al commissariamento?
Un commissariamento è sempre dolorosissimo, per la città e per i cittadini che ne subiscono le conseguenze, e per noi che amiamo Carinola questa proposta equivale a un collasso, ma i cittadini potrebbero essere più abbandonati di così? No, ma almeno si sconfesserebbe questa classe politica con un atto ufficiale e per manifesta inadeguatezza, quell’inadeguatezza che si ostinano a negare.
Per l’amore di Carinola: DIMETTETEVI O FATELI DIMETTERE!
4 thoughts on “Il commissariamento per Marcianise strada maestra per Carinola?”
Non solo si dovrebbero dimettersi, ma sia maggioranza che opposizione per dignità personale e per amore del futuro di Carinola e dei suoi cittadini, dovrebbero non più presentarsi sotto nuovi e stravaganti simboli civici.
Carinola i giovani Carinolesi tutti non meritano questi mammut secolari politici che niente hanno dato e niente daranno alla comunità.
i risultati sono sotto gli occhi di tutti, solo clientelismo e nulla più.
JATEVENNE rappresentate il cancro di una comunità.
Il commissariamento sarebbe esattamente la strada maestra e non solo per Carinola. Carinola è un ottimo esempio per una cattiva amministrazione.
c’è vò a ruspa per si mammut politici, che hanno ridotto il comune a una cosa familiare per pochi intimi leccapiedi
anche in una cattiva amministrazione ci può essere qualcosa di buono imbroccata per fortuna, ma questi sono l’immobilismo, l’incapacità in persona, questi non hanno a cura nessuno fuorchè loro stessi, la loro immagine.
Carinola muore VERGOGNATEVI