Sarà presentato sabato 3 agosto a Sparanise il libro “LA GRANDE ILLUSIONE” di Bruno Ranucci. L’autore, ex sindacalista, già Segretario Generale della Cisl di Vercelli, proprio dove Giulio Pastore nel 1950 fondò il sindacato “nuovo”.
Già nei sottotitoli della sua ricerca “L’industrializzazione del Mezzogiorno – La Manifattura Ceramica POZZI di Sparanise”, rimanda ad alcuni grandi interrogativi sulla irrisolta “questione” meridionale. Ci si chiede perché, nonostante l’impiego di migliaia di miliardi (attraverso aiuti esteri e la Cassa del Mezzogiorno) sia fallito l’obiettivo di industrializzare il Mezzogiorno e ridurre il gap Nord-Sud ed inoltre chi ha ridotto quella zona della ex Campania Felix da “Brianza del Sud” a “Terra dei Fuochi”? Perché la POZZI, la più grande fabbrica del Sud negli anni ’60, fallì dopo che il suo insediamento aveva quasi spopolato quelle campagne ubertose col miraggio di dare il “lavoro sicuro della fabbrica” ai contadini?
Una fabbrica con uno spazio di 1milione e 200mila mq e con cinque stabilimenti (ceramica, tubi, calandrati, vernici, laminati) che occupavano 800mila mq di costruzione, “una sorta di piccola città, dove la natura non fa da sfondo, ma rappresenta, piuttosto, la necessaria estensione del costruito”, spazzata via. Di quella grande cattedrale è rimasto il grande complesso architettonico della “Palazzina rosa”, il centro direzionale della fabbrica di allora, la famosa palazzina costruita dagli “archistar” di allora, Figini e Pollini, ancora oggi oggetto di studio in diverse facoltà di Architettura.
Il libro di Ranucci ci parla, però, anche di altro: della storia economica del Meridione; del divario tra Nord e Sud dopo l’unificazione dell’Italia; dell’arretratezza del Mezzogiorno, delle vertenze sindacali, delle manifestazioni di popolo, delle condizioni di lavoro in fabbrica, delle conquiste e delle sconfitte degli operai. Parla dei nuovi egoismi che la forzata industrializzazione portò, il cambio di stili di vita consumistici, l’abbandono di valori che avevano fino ad allora permeato una cultura contadina.
Il libro, che riporta un ricco apparato iconografico ed una ampia bibliografia, presenta anche documenti e testimonianze riguardanti il degrado ambientale provocato dalla discarica di veleni ritrovata qualche anno fa nell’ex sito industriale mentre, come una sorta di instant-book, indaga anche sulle ultime speculazioni sulla compravendita di alcuni terreni dell’ex Pozzi che hanno portato alla costruzione di una centrale elettrica di 780 Mwatt che, “nonostante utilizzi le più avanzate tecnologie di combustione, permettendo di migliorare l’efficienza energetica, rappresenta una minaccia per la comunità locale”.
LA GRANDE ILLUSIONE, con l’allusione alle tante speranze svanite di creare uno sviluppo ed un progresso di un paese e di un’intera zona attraverso la “fabbrica dei Caleni”, contiene, però, anche la speranza di un riscatto che possa impedire altre Pozzi non solo a Sparanise ma in tutto il Mezzogiorno, altre speculazioni, altre colonizzazioni, altre manomissioni dell’ambiente. Un riscatto che passi per un progetto di come ridare alle nuove generazioni non solo un territorio sicuro e libero dal malaffare, ma anche basato, finalmente su iniziative che assicurino un lavoro sicuro e dignitoso, evitando la disperazione e, con essa, il rischio della nascita di nuovi ed improvvisati Masanielli a capo di rivolte sociali che genererebbero, ancora una volta, solo “grandi illusioni”, tradimenti, fallimenti.