S’indaga sul CITL

Ancora nubi si addensano sulla gestione del CITL, il Consorzio Idrico di Terra di Lavoro ente costituito per la gestione del servizio idrico di diversi Comuni della Provincia di Caserta: ipotizzato un danno erariale di oltre 3 milioni di euro derivante dall’indebita corresponsione di emolumenti ai vertici amministrativi e gestionali dello stesso Ente consortile (testuale).

Ciò a cui lavorano le fiamme gialle della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Caserta, formulazione messa nero su bianco con una nota ufficiale, è un danno totale quantificato in circa 3 milioni di euro (periodo dal 2011 al 2019), anche se agli amministratori del CITL attualmente in carica, causa la prescrizione, se ne contestano poco più di 800mila, esattamente quelli riguardanti il periodo che va dal 2014 ad oggi.

«Indebita corresponsione di emolumenti stipendiali al Presidente e Vice Presidente dell’Assemblea consortile all’intero Consiglio di Amministrazione, riconoscendo cospicue somme in particolar modo per le figure del Presidente e del Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione a cui sono state elargiti i compensi più sostanziosi», in violazione alle misure di contenimento della spesa pubblica previste dal D.L. 78/2010, che ha previsto la necessaria gratuità dell’attività svolta da “amministratori di comunità montane e di unioni di comuni e comunque di forme associative di enti locali aventi per oggetto la gestione di servizi e funzioni pubbliche”.

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