Storia in controtendenza quella di Ruviano, un piccolo Comune di 2.000 abitanti a 23 km da Caserta. Ruviano è la prova provata della negazione di un assunto che sta quasi diventando un dogma: è vero che gli italiani non sanno ottenere e spendere i fondi europei? Non sempre è vero, appunto. Ruviano ha ottenuto più di 7 milioni di euro da Bruxelles e li ha messi a frutto. Come? Ristrutturando il centro città, aiutando la nascita di piccole attività imprenditoriali, aprendo una scuola antisismica e un centro polifunzionale. Va da sé che agendo così riparte il turismo e il mercato immobiliare: certo tutto questo grazie a spese che devono essere documentate con pignoleria.
Il fatto è che, relativamente all’utilizzo dei fondi strutturali europei, l’Italia è penultima, peggio di noi solo la Croazia, con l’11,26% di fondi assorbiti e quindi sfruttati. Altro dato clamoroso, e ci perdoni la patria della Democrazia se ci fa specie questo dato, è che la Grecia fa molto meglio di noi visto che ha il 25% di spese certificate e la Polonia ha superato il 20.
Dunque, andiamo con ordine: grazie ai fondi strutturali dell’UE, l’Amministrazione del comune di Ruviano si è potuta permettere la ristrutturazione del centro-storico, rifacimento delle facciate delle abitazioni private, dei sotto-servizi presenti inferiormente al manto stradale, ovviamente con successiva loro ripavimentazione, finanziamento per molte attività private come ristoranti, B&B, installazione di laboratori di ceramica, di locande aperte al pubblico (con conseguenziale incremento dell’occupazione), e tutto ciò che rivitalizza un paese: e i frutti arrivano con l’incremento esponenziale del turismo.
Si è trattato di un cofinanziamento, cioè gli stanziamenti sono aggiuntivi a quelli dello Stato membro e non coprono per intero i costi degli interventi, per cui gli interni delle abitazioni del centro-storico hanno ricevuto un 75% a fondo perduto mentre il restante 25% è stato a totale carico dei privati, mentre invece la ristrutturazione delle facciate è stata a totale carico dell’Amministrazione, che ovviamente già si era preparato il terreno ab origine con accordi intercorsi con privati disposti ad essere parte attiva in tale avventura; da allora le case in vendita hanno acquisito un maggiore valore accompagnato da un maggiore richiamo presso i compratori invogliati ad investire.
Non solo. Il comune di Ruviano è virtuoso anche nella raccolta differenziata: le famiglie (il 99% di esse!) conferiscono carta, vetro, plastica, ingombranti e RAEE, direttamente in isola ecologica dov’è impegnato un unico operaio. L’umido praticamente non esiste perché quasi tutti sono dotati di una compostiera e i pochi del centro storico che non ce l’hanno, lo smaltiscono tramite un dissipatore installato sotto i lavandini di casa durante le ristrutturazioni cui abbiamo accennato poc’anzi (è grande quanto una pentola a pressione e si collega al normale scarico). In tal modo la percentuale arriva a circa il 90%, anche se per un complicato calcolo in Regione, vista l’assenza della frazione “umida”, il dato si assesta intorno al 60%, ma comunque tutto ciò permette di adottare una delle più esigue, se non proprio la più bassa, imposte della Campania!
Attualmente sta per partire la progettazione per consentire tali migliorie anche al centro storico di Alvignanello, frazione del comune di Ruviano, sempre cercando di sfruttare questi fondi.
Bisognerà avere sicuramente qualche santo in Paradiso per accedere a questi finanzianti? No, solo un Ufficio Tecnico molto attento allo sfruttamento di tali possibilità e due ragazzi (2!) che vi lavorano a tempo pieno: quando si dice… POCHI MA BUONI!
Questa storia di Ruviano comune del Sud che eccelle, ha avuto risonanza nazionale: Porta a Porta trasmissione serale di RAI Uno, Uno Mattina sempre di RAI Uno, interviste radio al sindaco Roberto Cusano, molti si sono interessati al caso del Comune del Sud che è riuscito lì dove falliscono molti Enti Locali del nord Italia.
Ecco cosa intendiamo quando da anni e in maniera quasi martellante parliamo di LUNGIMIRANZA E INTRAPRENDENZA AMMINISTRATIVA; ecco perché siamo sempre più convinti che è sin troppo semplice farsi eleggere (!) per poi puntare a vivacchiare, per sedersi su una poltrona e abbandonarsi al menefreghismo e all’immobilismo, solo per il gusto di esserci, di farsi un giro. Solo chi fa sbaglia e quindi è meglio non fare nulla per poi puntare a farsi rieleggere nuovamente.
Un buon Sindaco, un buon Amministratore non può avere come orizzonte personale le prossime elezioni! No, se pensa a quello non farà mai il bene comune, forse si limiterà a fare il proprio, ma non sarà mai disposto a mettersi in gioco sul serio, non sarà mai disposto ad essere inviso e osteggiato da una minoranza di cittadini per poter fare il bene di tutto il comune: non sarà mai disposto a diventare addirittura antipatico perché avrà sempre paura di non venir rivotato.
Infine bisogna anche saper avere umiltà nell’amministrare, capire che non si finisce mai di imparare: per esempio sarebbe uno scandalo se il Sindaco o uno degli altri Amministratori di Carinola facessero una telefonatina al comune di Ruviano e chiedessero un bel corso di formazione presso chi ha dimostrato con i fatti di avere lungimiranza e intraprendenza amministrativa da vendere?