Stop al cambio tra ora legale e solare dal 2021!?!

Domenica prossima 31 marzo per il normale adeguamento all’ora legale sposteremo in avanti i nostri orologi di un’ora, per poi riportarli indietro sempre di un’ora il prossimo 27 ottobre, sempre di domenica, sempre alle 2 del mattino. È dal 1966 che facciamo così, e non è una sorta di maquillage o imbellettamento per prepararci alla bella stagione e alle calde giornate estive, no questo spostamento ci ha permesso di sfruttare al meglio la luce solare e di conseguenza ci consente un risparmio energetico quantificabile in centinaia di milioni di euro l’anno, milione più milione meno.

Probabilmente (usiamo la forma dubitativa e poi vedremo perché), probabilmente dicevamo dal 2021 non sarà più così: con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astensioni il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione per abolire lo spostamento di lancette due volte l’anno. L’alternanza tra ora legale e solare potrebbe avere uno stop su richiesta della Commissione e di oltre 4 milioni di cittadini dei Paesi del nord Europa, che l’estate scorsa con una votazione online ne hanno chiesto lo stop.

La maggior parte dei Governi europei non ne vuole sapere, e così la rivendicazione dei Paesi del Nord Europa è già slittata di due anni visto che originariamente l’ultimo cambio avrebbe dovuto essere quello prossimo. Oltre ad un mero calcolo di convenienza economica, sarebbe stupido ignorare tale aspetto, gli Stati temono soprattutto i danni dovuti a orari diversi da Paese a Paese perché è ovvio che differenti fusi orari possano creare problemi alle frontiere e inutili lentezze e costi commerciali.

Quasi tutti gli europarlamentari italiani hanno votato contro il provvedimento che a detta dei Leghisti è stato «Imposto da Germania e da altri Paesi del nord» (viva l’Unione, sigh!), ma fortunatamente a quanto pare il testo approvato non è definitivo, o meglio si lascerà ad ogni Stato la possibilità di scegliere tra ora solare e ora legale.