Dopo la risoluzione dell’ennesima crisi-migranti ci va di spezzare una lancia a favore del vice-presidente del consiglio e ministro degli Interni Matteo Salvini: oddio confessiamo che quasi sempre gliela spezzeremmo volentieri addosso quella lancia per le sue posizioni oltranziste ed esageratamente demagogiche, però stavolta dietro la sua apparente e per certi versi motivata delusione, la sua è una quasi vittoria politica.
Le 49 persone a bordo delle due navi delle Ong “Sea Watch” e “Sea Eye” verranno accolti da otto paesi di “buona volontà” (Germania, Francia, Irlanda, Romania, Olanda, Portogallo, Malta, Lussemburgo e Italia). Vuol dire quindi che si è trattato (quasi, e poi vedremo perché) di una piccola vittoria politica per chi ha sempre messo al primo posto la condivisione dell’affaire migranti in sede europea: in pratica si è ottenuto quella tanto agognata condivisione, solo per stavolta però perché a fine agosto con i migranti della “Diciotti” fatti approdare a Pozzallo i trasferimenti effettivi sono stati la metà e tale “buona volontà” ci fu solo a parole. Come si fa ad avere la disonestà intellettuale di negare questa palese realtà?
Come un’altra realtà emerge da questa vicenda: a fronte del sempre più impalpabile e quasi sempre avventurista Luigi Di Maio e della quasi totalità dell’intera delegazione M5S al Governo, spicca la presa di posizione del capo del Governo Giuseppe Conte a favore dello sbarco e dell’accoglienza dei 49 migranti intrappolati in mare («Se necessario una quindicina vado a prenderli con l’aereo», preconizzando una collaborazione europea che in effetti c’è stata).
Non è che l’ultima delle fronde del Presidente del Consiglio, sempre più autonomo rispetto ai due vicepremier con buona pace di chi per partito preso lo ha sempre denigrato e sbeffeggiato. Gioco delle parti? Poliziotto buono tra i poliziotti cattivi? Forse. Fatto sta che Conte è sempre più apprezzato e sempre più popolare e a dire il vero si dimostra sempre più affidabile di tutti i suoi compagni di merenda giallo-verdi o giallo-blu che dir si voglia, anche perché è l’unico che tiene ben presente che «Oltre certi limiti il rigore non ha motivo di esistere».
One thought on “Migranti sbarcati a Malta: chi ha vinto? La vita!”
Si gira come si vuole ,la politica di deterrenza di Salvini funziona e questo già accontenta molti elettori.
Cerchiamo di integrare prima gli Italiani , quelli più bisognosi , poi se ci sono risorse occupiamoci anche dei stranieri bisognosi.
Se non si inizia a fare i competi prima a casa nostra, che anche nei nostri comuni ci sono famiglie povere,non saremo capasce a dare aiuto sostenibile a quelli che vengono da lontano. E non solo questo, anche gli elettori potrebbero aprire porte a partiti ancora più estremi di quelli che ci sono.