Carinola tra il passato di Matilde Serao e il futuro dei ragazzi 

Affondare le radici nel passato per garantirsi una migliore costruzione del futuro, ecco in estrema sintesi l’obiettivo del libro di Antonio Corribolo presentato ieri sera alla basilica di S. Maria in Foro Claudio di Ventaroli. Del resto si è sempre detto con un’efficace espressione che chi non conosce quanto successo prima della propria nascita avrà problemi con il presente e chiaramente con la costruzione del futuro.

Copertina

“Ventaroli, la Patria dei ricordi di Matilde Serao” è questo il titolo del volumetto presentato nella serata Omaggio a Matilde Serao, orchestrata e diretta dallo stesso Antonio Corribolo. Un tuffo nel passato, si diceva, nel glorioso passato di Carinola che noi carinolesi spesso siamo i primi ad ignorare o almeno a ritenerlo un inutile orpello di cui fare a meno. Un libro rivolto in primo luogo alle giovani generazioni, a tutti ovviamente ma in primis ai ragazzi, chiamati a riscoprire e conservare la memoria delle nostre radici quelle stesse radici su cui qualcuno cerca di glissare o addirittura di mettere la sordina.

La freschezza della gioventù

In una serata come dicevamo, dedicata soprattutto ai ragazzi si poteva non iniziare dagli alunni delle Scuole Medie dell’Istituto Comprensivo Carinola-Falciano che si sono ottimante comportati al teatro Ariston di Sanremo e, guidati dalle docenti Loredana Giaquinto e Loredana Coppola, hanno eseguito un pot-pourri di brani del repertorio classico napoletano? A dire il vero si è pure conclusa la serata con i ragazzi dello stesso Istituto Scolastico che, insieme agli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale “M.Serao – E. Fermi” di Cellole, hanno ricevuto attestati di merito per le loro attività di ricerca e studio su Matilde Serao, accompagnati dal prof. Luigi Sorreca, dirigente scolastico e Vicepresidente dell’Associazione Matilde Serao. e dalla prof. Saveria Todisco.

La gradevole serata, partecipata da Carlo, Olivia e Delia Scarfoglio pronipoti  di donna Matilde, è stata introdotta dal breve indirizzo di saluti del Sindaco, dell’Assessore alla Cultura del comune di Carinola, di Silvana Sciaudone, presidente emerito dell’Associazione Serao, dallo storico prof. Silvano Franco, direttore del periodico Civiltà Aurunca, e da Lidia Luberto, dell’Associazione Matilde Serao e giornalista de Il Mattino, è stata scandita dalle ahinoi brevi e sentite letture di Salvatore Bertolino Giuseppe Iannotta ed è vissuta sul confronto/dialogo a distanza tra Nadia Verdile, direttrice della collana “Italiane” ed esperta di Matilde Serao, e Antonio Corribolo sulle tesi portate avanti nel suo libro.

“Ventaroli, la Patria dei ricordi di Matilde Serao” è un volume che, oltre alla ripubblicazione dei racconti autobiografici ambientati a Ventaroli, è ricco di notizie storiche sulla famiglia Serao, mira a rivendicare con forza l’appartenenza di Matilde Serao a Ventaroli un’appartenenza consolidata ben 5 anni trascorsi a Ventaroli, e non solo pochi mesi come si è quasi sempre detto, tesi questa corroborata dagli studi di Nadia Verdile visto che in effetti la piccola Matilde si trasferì da Patrasso all’età di 4 anni, quindi nel 1860, per andare a Napoli quando di anni ne aveva 9.

Altra rivelazione è la vera data di nascita di donna Matilde, finora sempre fissata al 7 marzo 1856, ma da Antonio Corribolo ricollocata al 14 di marzo in virtù di un semplicissimo accorgimento («L’uovo di Colombo cui nessuno di noi aveva mai pensato», secondo Nadia Verdile), recarsi sulla sua tomba nel cimitero di Poggioreale, e supportata da un semplicissimo ragionamento: è anche ovvio che sia così visto che dalle nostre parti ci si teneva a imporre a un figlio il nome del Santo del giorno, e il 14 marzo è appunto santa Matilde e non sarebbe logico aspettarsi che il religiosissimo papà Francesco si fosse comportato altrimenti, e tra l’altro il 14 è il giorno che non a caso la Serao scelse per fondare Il Mattino, uno dei suoi figli prediletti. Insomma «Antonio si è comportato come ogni storico dovrebbe fare, e per questo lo ringraziamo», parola di Nadia Verdile.

La bella serata si è conclusa con un ricco buffet, con l’Episcopio di Ventaroli che, orgoglioso, metteva in mostra tutta la sua beltà.

l’Episcopio di Ventaroli, ieri sera

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