Sabato 26 e domenica 27 maggio 2018 il comune di Carinola con la collaborazione della Pro Loco organizza una rappresentazione storica per favorire la riscoperta della storia locale. In tale occasione sarà in evidenza uno dei Palazzi a più alto valore storico, una delle vestigia medievali che costituiscono l’orgoglio di Carinola, la Pompei del ‘400. Parliamo di palazzo Petrucci/Novelli.
Posto sulla piazza principale di Carinola, palazzo Petrucci, uno tra i più interessanti della produzione architettonica del ‘400, fu la residenza del segretario personale del Re Ferdinando D’Aragona, Francesco Petrucci, che con il padre Antonello ed il fratello Giovanni Antonio furono giustiziati a Napoli il 26 dicembre 1486 per ordine di Ferrante (Ferdinando) che confiscò tutti i loro beni.
Ecco l’evento che verrà messo in scena dalla compagnia teatrale “Cavenate Teatro” del maestro Angelo Callipo, impegnato anche nel 2016, per rievocare un momento tragico ma importante del glorioso passato di questa città: il re Ferdinando I di Napoli emenda una riforma all’ordinamento statale per favorire lo sviluppo economico del regno, riducendo il potere nobiliare a vantaggio della nuova classe dirigente di imprenditori e mercanti napoletani. Questa riforma alimenta il malcontento già presente tra gli aristocratici fino a sfociare nell’evento storico che oggi ricordiamo come “La seconda Congiura dei Baroni”. Il conte di Carinola, Francesco de Petruciis, padrone di questo splendido palazzo pagherà con la propria vita il tentativo di ribellarsi a Ferrante d’Aragona.
Alcune note storico/architettoniche del Palazzo –
Ferdinando D’Aragona ne sollecitò lavori di restauro nella seconda metà del XV sec, perché pare fosse solito soffermarsi nel palazzo per la caccia, come testimonia un documento da lui firmato nel 1468. Quivi dimorò nel 1691 donna Anna Carafa di Stigliano, considerata all’epoca una delle donne più belle d’Europa (nella foto sullo sfondo del Palazzo).
La costruzione si articola intorno a due cortili: attraverso un portale durazzesco, con arco a sesto ribassato, ed un androne, voltato a botte, si accede al primo cortile dal quale parte la scala aperta che conduce ai piani superiori. Il loggiato, caratterizzato da colonne ottagonali ed archi, si presenta particolarmente ricco di affreschi rinascimentali. Rinominato nell’Ottocento Palazzo Novelli, vi ebbe i natali Giuseppe Novelli il giurista padre fondatore del moderno diritto penitenziario, ha conservato fino al 1998 le sue funzioni abitative poi è stato acquisito al patrimonio comunale e interamente ristrutturato.
Durato circa tre anni e costato quasi quattro miliardi di vecchie lire, l’intervento di restauro ha fatto emergere parti ignorate e ormai dimenticate della fabbrica: quello che si credeva un piano semiaperto era infatti un enorme loggione circondato da un prestigioso colonnato in marmo, ora completamente riportato alla luce. Nei piani alti del palazzo, invece, i restauratori hanno rinvenuto, sotto uno strato di intonaco, affreschi risalenti al quattrocento raffiguranti soggetti religiosi o di vita quotidiana.
Il palazzo è ora un’importante e solenne sala congressuale e sede istituzionale dell’Assemblea Cittadina, ed è un vero e proprio fiore all’occhiello della città.
Ecco l’intero programma della manifestazione che si chiuderà domenica con l’apertura dei portoni del centro storico, stand eno-gastronomici con prodotti tipici e musica tradizionale napoletana: