Quello che ieri pomeriggio è successo a Sessa Aurunca quando una tempesta simile a una piccola tromba d’aria ha provocato la disastrosa caduta di addobbi e luminarie in Piazza Castello preparati per l’annuale Festa della Madonna del Popolo, addirittura due persone sono rimaste ferite e una di loro ha subito la frattura scomposta di una gamba, ricorda da vicino ciò che purtroppo accadde circa cinquant’anni fa nel nostro paese in Piazza Monumento.
Per ricostruire questo episodio ci siamo affidati alla memoria di uno dei “Maestri di Festa” di una delle primissime Feste d’agosto dedicate al ricordo dell’incoronazione della Sacra Icona della Madonna delle Grazie avvenuto il 7 agosto del 1960, immagine scolpita su un pesante blocco di tufo conservato oggi nel Santuario di Santa Maria appunto. I ricordi sono ancora piuttosto vividi e arricchiti anche da qualche gustoso particolare, ma come al solito qualsiasi contributo mnemonico da parte di chiunque sarà ben gradito.
Dunque, come dicevamo, era una delle prime edizioni e si era giunti alla giornata clou, quella del concertino, quando improvvisamente intorno alle 15.30-16.00 si levò un vento furibondo che fece temere seriamente per l’incolumità degli astanti che facevano addirittura fatica a rimanere in piedi.
Si pensava di essere al riparo da quelle bizze del tempo soprattutto da quando da pochi anni si era pensato di spostare i festeggiamenti del Martedì in Albis, dedicati sempre alla Madonna delle Grazie, nel più caldo e, da quel punto di vista, tranquillo e affidabile mese di agosto, inglobando quelli tradizionali e antichi ai festeggiamenti recenti riguardanti la ricorrenza dell’Incoronazione che cadeva il 7 di quel messe estivo.
Non fu così però!
Il vento simile a una tempesta distrusse l’illuminazione, i pali che la sorreggevano furono abbattuti, e addirittura il concerto previsto per quella sera non si poté tenere nonostante gli accordi presi e i contratti firmati, tanto è vero che i “maestri di festa” furono costretti a sobbarcarsi il danno finanziario cui si andò purtroppo incontro e rifondere di tasca propria i quattrini della penale.
Eh sì qualcuno direbbe proprio che «L’uomo propone e Dio dispone!»