Lo schifo di un medico che si rende complice di chi scientemente cerca di truffare lo Stato e una delle sue categorie più deboli, gli invalidi, quelli veri però, si perpetua quotidianamente tanto da sembrare un vero e proprio stillicidio. La cronaca odierna ci racconta, anzi ci sbatte in faccia, la dolorosa realtà di un medico psichiatra, V. N. 64enne di Aversa, che pur di favorire una sua paziente, A. R. 59enne di Teverola, butta nel ces… tino il giuramento di Ippocrate fatto in gioventù e anni di onorata professione.
Certificazioni false attestanti inesistenti o esagerate patologie psichiatriche (patologia schizofrenica) e quindi accusa per entrambi di falsità ideologica, mentre per la paziente anche l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato visto che la paziente ha beneficiato di indennità del sistema previdenziale connesse all’invalidità “con totale e permanente inabilità lavorativa al 100%”: il tutto ininterrottamente dal 1997 ad oggi. Arresti domiciliari per il primo e obbligo di dimora per la seconda, si legge nel documento del Tribunale.
Ahinoi è vero: nessuna novità! Ma questa non è la parte peggiore: l’indagine condotta dai carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa ha permesso di scoperchiare altre connivenze e proprio in quelle sedi in cui si dovrebbe accertare la verità ed evitare questo genere di truffe che sguazzano in quella burocrazia che quasi le favorisce e che sempre più si dimostra una vera e propria matrigna del cittadino onesto: parliamo delle commissioni di verifica straordinaria che periodicamente viene richiesta dall’Inps (di Caserta in questo caso).
Nell’inchiesta risultano indagati a piede libero altri tre medici (V. M., 48enne di Volla (Na); A. S., 48enne di Marcianise; E. M., 67enne di Caserta) per il rilascio di attestazioni che si ritengono false riguardo la sussistenza dei requisiti di invalidità per la donna.
Fino a quando saremo costretti a leggere e raccontare di queste vergogne? Ma sempre ovviamente, almeno fino a quando lo Stato tollererà queste truffe, non valutandoli alla stregua di gravi reati contro la persona, perché sottrarre indebitamente somme destinate a chi veramente ne avrebbe bisogno, è quasi un tentato omicidio visto che s’impedisce di curare nel migliore dei modi chi veramente avrebbe diritto a quelle indennità.
Purtroppo però è difficile che succeda in un Paese in cui anche parcheggiare in un posto riservato agli invalidi e costringerli a spostamenti che solo per gli altri sono minimi, è considerato normale come bere un caffè al bar.
Sarebbe un avanzamento culturale forse esagerato da pretendere!
—–