Da qualche settimana ha iniziato le sue attività il locale Taberna”m” In Platea, bar risto/pub sito nella Piazzetta Deportati di Casale di Carinola. La “m” è un gentile omaggio alla signora Michela, ed è proprio lei che si occupa della gestione mattutina del locale aperto dalle 6.30 fino a sera e notte inoltrata, in modo da garantire una sorta di servizio continuo.
Parlando con Eduardo Cusano, il marito e proprietario, o uno dei proprietari visto che si tratta di un locale a evidente gestione familiare o quasi, abbiamo avuto la netta impressione di uno che sa il fatto suo anche se lui, con una certa modestia, ha esordito dicendo: «Chiamatemi pazzo per aver fatto quest’investimento, ma io amo Casale e voglio scommettere sul mio paese!»: ci è venuto naturale controbattere che anche noi soffriamo della stessa pazzia e non possiamo che ammirare chi fa di quest’amore una ragione di vita. «Quando il tutto è iniziato – è sempre Eduardo che parla – avevamo pensato di avvalerci dei servigi di un altro casalese DOC, Pierluigi Cristofalo, che però ha avuto un altro prestigioso incarico, un avanzamento di carriera francamente difficile da rifiutare, e che pertanto si è visto costretto a declinare la nostra offerta». Adesso chi si occupa della Cucina è Tina Martucci di Mondragone, una “social-amicizia” visto che si è trattato di una collaborazione nata via Facebook: un ripiego? Non è assolutamente così visti gli ottimi risultati serviti e consumati sui tavoli!
Taberna”m” In Platea è un bel locale spazioso cui sono stati rifatti gli impianti, ovviamente la cucina visto che la destinazione d’uso era in precedenza diversa, è stato dotato di un funzionale bancone con vetrina, e che grazie a curati dettagli, come il bel camino rifatto ex novo con pietre fissate col Vinavil per evitare qualsiasi rilascio di polvere e tanto di calderone, riesce a offrire un ambiente caldo e accogliente, impreziosito ancor di più dal soffitto ottocentesco con travi a vista.
Un’ultima nostra osservazione, un’informazione che la gestione ha delicatamente evitato di riferirci ma che sappiamo esser certa per esperienza diretta: l’indirizzo! Piazzetta Deportati, come dovrebbe essere da quasi due anni dopo un’apposita Delibera di Giunta, targa e inaugurazione con benedizione, Piazza Vescovado, com’era prima, o addirittura via Silvestro Aurilio n° 71, nome che qualcuno ancora usa nonostante una legge dello Stato vieti di intitolare Vie o Piazze cittadine ad esponenti fascisti? Ricordate Totò che, in piazza Duomo a Milano, fa a un Vigile questa domanda «Noio… volevam savoir l’indriss. Dunque: noi vogliamo sapere, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare»? Ebbene a Casale è successa una cosa simile visto che nemmeno al Comune (!!!) sono stati in grado di definire con sicurezza il nome di questa Piazza, e molti clienti hanno avuto qualche difficoltà nell’individuazione dell’indirizzo, difficoltà risolte solo grazie alla oggettiva esiguità del nostro centro abitato!
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