Un ricordo del prof. Giovanni Iannettone

Un’estate torrida da dimenticare questa del 2017 che, per fortuna, si avvia alla conclusione.  Un’estate che ci ha portato via una persona importante. Proprio nei giorni in cui a Carinola si celebrava la Festa dei Santi Bernardo e Martino è venuto a mancare il prof. Giovanni Iannettone. Lui devotissimo ai Santi che hanno fatto la storia, non solo religiosa, della nostra terra è volato al cielo proprio nei giorni della ricorrenza della loro Festa. Coincidenza? Probabilmente sono stati proprio i Santi da lui tanto amati ai quali aveva dedicato ricerche appassionate e studi importanti a volerlo condurre in cielo.

Per quello che il professore Iannettone ha fatto per Carinola, per il  Comune di Carinola e per il rapporto profondo di stima e di affetto reciproco che ci univa avverto il dovere di ricordarlo, a  titolo personale, affidando questa mia riflessione a casaledicarinola.net di cui apprezzo sempre più l’obiettività e il coraggio con cui racconta la storia dei nostri giorni.

Il professore Giovannino, come noi affettuosamente lo chiamavamo, era nato prima della guerra in una famiglia numerosa e laboriosa. La casa paterna era ed è in via De Witt come si chiamava una volta divenuta poi via Sicilia. Uno dei vicoli più belli del “quadrilatero”contenuto nelle mura antiche di Carinola, circondato dai due ruscelli che confluiscono sotto “castigliuccio” ove si scendeva dalla “pennina” posta proprio alla fine di via Sicilia. Un vicolo animato all’epoca da tante belle e numerose famiglie (compresa la mia che, all’epoca, abitava di fronte a quella del Professore) che, insieme componevano un’unica grande, allargata  famiglia.

Si stava bene insieme, ci si aiutava tutti, si soffriva e si gioiva insieme. Proprio in quel vicolo, in occasione di uno storico Carnevale del dopoguerra fu allestito il famoso matrimonio di “ficusecca”. Ma anni prima, il 13 ottobre del 1943, proprio in quel vicolo furono portati morti e feriti del massacro del bombardamento della masseria del Vescovo (di fronte all’ufficio postale di Carinola).

Carinola 1943
Carinola 1943

Durante la guerra il professore Giovannino era già un adolescente sveglio con una spiccata intelligenza e di quegli anni fu testimone diretto di fatti drammatici che seppe riportare con lucida passione nel suo libro Carinola 1943 pubblicato nel settembre 1994 di cui riporto la foto della copertina e la dedica che il professore mi fece in occasione del Natale del 1994 quando mi fece gli auguri per la elezione a Consigliere Comunale. In questo libro c’è un affresco straordinario del Comune di Carinola nel quale  con il rigore dello storico (il professore era docente

Dedica autografa
Dedica autografa

all’Università di Salerno) vengono narrate le vicende della guerra partendo dall’opulenza del nostro Comune degli anni ante guerra a quelli successivi. Ci sono pagine bellissime e drammatiche che riguardano i bombardamenti, la deportazione, e soprattutto  le vittime civili. Il Professore teneva molto al recupero della memoria delle vittime civili cadute nel territorio del nostro Comune, aveva dedicato tempo e ricerche preziose a tale riguardo così come aveva fatto per la deportazione del 23 settembre del 1943. L’impegno per il recupero della memoria delle vittime civili me lo trasferì e quei  nomi riportati nella targa marmorea da noi fatta affiggere a suo tempo nel Monumento ai Caduti andrebbero ripresi con un tocco di vernice come pure andrebbe ripresa con un tocco di vernice la targa sulla facciata del Comune, a ricordo della deportazione, apposta molti anni fa su iniziativa in primo luogo di Tommaso Ceraldi, Carlo Macarone e Giovanni Corribolo.

Bernardus Episcopus Calinensis in Campania Felice
Bernardus Episcopus Calinensis in Campania Felice

Alcuni anni prima nel 1988, assieme a don Mario De Stasio il professore Iannettone aveva pubblicato un saggio bellissimo sulla figura di S. Bernardo:  Bernardus Episcopus Calinensis in Campania Felice frutto di ricerche certosine e appassionate all’esito delle quali il professore seppe ricostruire con maestria la storia e la figura del Santo Patrono. E proprio dalle conclusioni del libro del professore sono partito per una mia personale ricerca le cui conclusioni ho esposto nel calendario della Festa del 2016 vale a dire che S. Bernardo era il Vescovo del meridione più influente della sua epoca, destinato al Papato se Vittore III non fosse morto prematuramente.

Ma in quel libro del professore, c’è anche tanta storia di Carinola, soprattutto il riferimento ai Petrucci perché il professore Giovannino era stato il primo a capire l’importanza del legame dei Petrucci con Carinola e proprio grazie all’impegno professionale del professore Iannettone e  alla determinazione politica del compianto sindaco Antonio Matano anni dopo si riuscì a far giungere in porto il recupero del palazzo Petrucci. Palazzo destinato in base a quel progetto, se la memoria non mi inganna, ad essere il museo del territorio, oltre che ad ospitare pochissimi eventi di particolare rilevanza culturale. Destinazione d’ uso che mi pare un tantino diversa da quella attuale del palazzo che oltre tutto a distanza di 14 anni dalla sua apertura avvenuta l’8 marzo del 2003, necessita, di interventi di manutenzione.

Il professore Iannettone aveva cercato di realizzare un altro recupero importante quello del palazzo Vescovile di proprietà della Curia, attiguo alla Cattedrale. Non gli fu possibile perché non trovò all’epoca la dovuta collaborazione. Il professore fece di tutto ma dovette arrendersi. Una grande occasione perduta sulla quale meditare.

Ci sarebbe ancora tanto da scrivere del professore Giovannino, i ricordi sono tanti ma non possiamo tediare i lettori. Anche perché siamo sicuri che non mancheranno future occasioni per farlo in maniera più compiuta da parte di chi di competenza. Per il momento grazie caro Professore per quello che avete fatto per la vostra e nostra  Carinola per il vostro e nostro Comune di Carinola.

Antonio Corribolo

 

 

 

One thought on “Un ricordo del prof. Giovanni Iannettone

  1. Anonymous

    Grande prof. Giovanni Iannettone del quale ho sempre un piacevole ricordo del sempre suo sereno sorriso e della sua grande semplicità.
    Chapeau, ad un nobile figlio della nostra terra.
    Un grazie all’instancabile e bravo amico Tonino Corribolo sempre proteso a veicolare la bella storia del nostro amato Comune!

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