A poco più di un anno dalle elezioni Amministrative del 5 giugno 2016 che hanno visto vittoriosa la lista SìAmo Carinola del sindaco Antonio Russo, ancora non sono del tutto sopiti gli echi in casa PD per il mancato appoggio dell’ex presidente del Circolo di Carinola Lorenzo Razzino al candidato-Sindaco Franco Di Biasio di chiara matrice PD ma candidatosi con la lista civica Carinola Rinasce, sostegno agli avversari mai negato anzi più volte rivendicato, anche se nelle sue stesse parole affiora una sorta di “pentitismo” dovuto «all’immobilismo della giunta Russo, immobilismo che ha portato a una mia netta e violenta presa di distanza».
In effetti questo continuo ritornare sulla vicenda ha un po’, come dire, stancato: per sua stessa ammissione ha stancato anche Lorenzo Razzino il quale tiene a rammentare quanto detto poco prima delle elezioni dall’autorevole dirigente centrale del PD onorevole Ettore Rosato
Dov’è il simbolo del partito li c’è il PD, dove non c’è il simbolo del partito il PD non c’è
e aggiunge convinto, quasi legittimato da quelle chiare parole, «quindi votai Antonella come detto, limitandomi al solo voto occasionale e testimoniandole spesso in piazza una stima che so essere reciproca e una simpatia da sempre presente tra noi che mi avrebbe indotto a votarla comunque, seppure fosse stata presente nella lista avversa».
Ora visto che è da anni che assistiamo a un continuo rimescolamento delle carte, in cui chi prima stava a destra un minuto dopo sta a sinistra e viceversa, e le ultime elezioni carinolesi non hanno certo fatto eccezione dando vita a qualcosa di più simile a un indegno mercato delle vacche che non a una normale dialettica politica di chi intendeva proporsi a governare Carinola, visto che per anni non è stato chiarissimo chi sta con chi e men che meno chi vota contro chi, ci si può francamente sorprendere più di tanto di questo ragionamento? Certo Lorenzo Razzino era il Presidente del PD Carinola e un suo passo indietro prima di un pubblico appoggio alla lista di Destra sarebbe stato auspicabile, ma qui ritorniamo alla considerazione-fulcro di prima: DOV’ERA IL PD? Con Carinola Rinasce, in cui erano candidati molti tesserati del PD d’accordo ma che continua a perdere pezzi, ultima la defezione di Giusy Tuozzi che non ha mai voluto stringersi con chi non riconosceva come referente politico, e infatti ha fondato un suo Gruppo Consiliare Caleno, o con SìAmo Carinola, in cui almeno tre esponenti di giunta o quasi (la Migliozzi appunto, Marrese e Mazzucchi) hanno preso la tessera del PD pochi mesi fa e un paio di altri membri di Maggioranza, Capriglione e Giacca, sono vicini al Consigliere Regionale Giovanni Zannini che a sua volta appoggia il Governatore PD della Campania Vincenzo De Luca?
Sorprendersi? Meravigliarsi? Ma noi in verità ci meravigliamo di chi si meraviglia!
La verità è che se il PD locale avesse voluto affrontare seriamente la questione, e si badi bene è chiaro che il mancato appoggio di Lorenzo Razzino al candidato-Sindaco Franco Di Biasio e il problema tesseramenti sono due facce della stessa medaglia, l’avrebbe risolta mesi fa, avrebbe deciso intervenendo in un senso o nell’altro, e se necessario l’avrebbe fatto puntando i piedi in terra, avrebbe rinunciato a proteggere posizioni acquisite localmente e il Commissario del partito a Caserta senatore Franco Mirabelli avrebbe dovuto far valere i poteri assegnatigli da Roma senza cincischiare permettendo così di tirare avanti, di campicchiare alla giornata, senza balbettare avendo quasi timore di mettere il becco in faccende locali, non accorgendosi che così facendo, abdicando cioè di fatto a quella democrazia interna che dovrebbe essere la ragione fondante di un partito che pretende di chiamarsi DEMOCRATICO, allontana la gente da se stesso.
Già ma in definitiva il comportamento lassista del PD somiglia al modo di gestire la Cosa Pubblica, che è poi di gran lunga più importante di qualsiasi bega interna. Ci si può lamentare poi del crescente disinnamoramento della gente nei confronti della politica, della sempre più evidente disaffezione che si traduce nel clamoroso astensionismo elettorale che ci affligge sempre di più?
Già ma non a Carinola, a Carinola la gente vota, non importa se sono parenti, amici o sodali ma vota, e fin quando si vota vuol dire che ogni problema si può ignorare.
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