Casale di Carinola, via per Cascano, appena oltre la curva in fondo al rettilineo che porta fuori del paese: come chiamarlo, scempio? abbandono illecito? inciviltà? No, non più, ormai non è il caso di usare questi termini edulcorati che mitigano quasi quello che in realtà è un ennesimo atto di imbecillità, cretinaggine, ma anche, se vogliamo, di stupido calcolo e di ignoranza infinita.
Sì “stupido calcolo”, perché se qualcuno gettando per strada una busta piena di plastica, carta e bucce di frutta, s’illude di aver trovato una scorciatoia per smaltire i rifiuti che gli fa risparmiare tempo e denaro sbaglia di grosso, perché non solo va a rovinare l’ambiente, ma in ogni caso grava sulla spesa-rifiuti di tutta la comunità e quindi sulle sue stesse tasche. Ci ricorda tanto quella storia che racconta di plastica gettata in pasto a quei pesci che poi si ritrovano sulle proprie tavole, storia maledettamente e pericolosamente vera: in pratica è come sputare in aria e…
Ebbene noi ci rivolgiamo direttamente a quel c******e, le lettere al posto degli asterischi le lasciamo alla libera fantasia di ognuno, chiedendogli: COSA CREDI DI AVER FATTO?
Probabilmente però si tratta di una battaglia persa: se però è una questione di cultura, di educazione, ci rifiutiamo di credere che da queste parti vivano solo persone ignoranti e maleducate.
Dopo aver comunque suggerito ai Vigili Urbani del capitano Antonio Di Nardo di aprirle quella buste abbandonate, di cercare di risalire agli smemorati che “dimenticano” i rifiuti in mezzo alle strade, di indagare come se si volesse scovare il responsabile di un delitto, eh sì perché di un vero e proprio delitto ambientale si tratta, e dopo aver ricordato altresì che esiste il reato di illecito smaltimento di rifiuti, si potrebbe chiedere alle scuole, tanto ormai sappiamo che di forma mentis si tratta, di seguire queste indicazioni che molto opportunamente l’amico Lorenzo Razzino suggeriva in uno dei suoi innumerevoli, anche se temiamo inascoltati, interventi:
Quando ormai è chiara la diffusa inciviltà della nostra comunità vorrei consigliare, in punta di piedi, di fare una continua campagna pro-ecologia con manifesti non logorroici ma con pochi ed incisivi spot.
Possiamo chiedere ai dirigenti delle scuole materne, elementari e medie del nostro comune affinché inseriscano nei loro programmi qualche minuto di educazione ambientale?
Possiamo pretendere da chi delegato ad esercitare un controllo più efficace e più continuo e non solo in questo campo e non a fare come gli struzzi?
Già, però il buon esempio dovrebbe esser fornito anche dagli addetti stessi alla raccolta dei rifiuti, e infatti il buon Lorenzo continua:
Possiamo chiedere alla ditta preposta alla raccolta dei rifiuti di educare gran parte del personale che è anche compito degli operatori raccogliere i rifiuti lasciati a terra dopo che il lancio da essi effettuato non ha centrato il “canestro “?
Possiamo pretendere che dalla ditta del servizio raccolta che non vanifichino l’impegno di tante famiglie che si adoperano per differenziare i rifiuti e spesso assistono increduli al fatto che tutto va nello stesso calderone?
Possiamo pretendere che i sacchetti devono essere biologici e non volgare plastica?
Non si vuole certo dettare un decalogo comportamentale ad ognuno, ma non pare proprio che il rispetto che si deve a tutti i concittadini possa giustificare la pretesa di una certa attenzione alle regole più elementari di una civile convivenza?
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