Questa estate, ho avuto modo di incontrare persone ed amici cari. Alcuni di loro, bontà loro, hanno ritenuto di esprimere apprezzamento per alcune cose da me scritte negli ultimi tempi. Ho risposto che più che me dovevano ringraziare i siti di Carinola perché è grazie a loro e a chi quotidianamente li gestisce, che da alcuni anni tutti i Cittadini del nostro Comune sparsi per l’Italia, l’Europa e il mondo intero possono essere aggiornati in tempo reale sugli accadimenti della nostra, della loro terra. Approfitto quindi nuovamente della loro ospitalità perché desidero far arrivare a quanti seguono con passione le nostre vicende, una notizia importante, per certi aspetti storica che attiene la Chiesa dell’Annunziata di Carinola, e la Confraternita dell’Immacolata Concezione.
Preliminarmente ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione Comunale per l’impegno e l’attenzione che stanno riponendo per questa Chiesa. Oggi dunque, 7 dicembre 2016, alle ore 18.00, nella Chiesa dell’Annunziata di Carinola, nel corso della mistica Novena che è in atto, a distanza di oltre un secolo, con la cerimonia semplice ma suggestiva della “vestizione” saranno ammesse 5 consorelle e 2 confratelli. Le 5 consorelle saranno “vestite” da 5 suore dell’Immacolata, i 2 confratelli novizi da 2 confratelli anziani.
Ed è la riammissione delle consorelle a distanza di un secolo l’evento importante, per certi aspetti storico. Grazie al lavoro di Franco Iannettone che con certosina pazienza cura l’archivio storico della Confraternita abbiamo potuto appurare che fino agli inizi del secolo scorso le consorelle erano presenti ma poco operative. Del resto della condizione femminile dell’epoca subordinata in tutto e per tutto a quella maschile noi abbiamo una testimone eccezionale in Matilde Serao che in un incontro di lavoro si arrabbiò dicendo che se non era per la “gonnella” che portava e che la limitava nell’accesso ad alcuni luoghi, avrebbe fatto vedere lei come scrivere il romanzo sulla donna dell’epoca improntato al più puro verismo.
La storia della Confraternita è legata a filo doppio a quella della Chiesa dell’Annunziata di cui abbiamo scritto ampiamente in altre occasioni. Una Chiesa bellissima edificata per volere di Sancia di Maiorca nella metà del 1300, una Chiesa angioina e francescana destinata ad unire la fede e le opere di carità concrete attraverso l’assistenza agli ammalati e ai moribondi che languivano nell’ospedale annesso in passato alla Chiesa dove nel 1475 San Giacomo della Marca ottenne il miracolo storico della guarigione del re Ferrante d’Aragona. E per un paradosso della storia sarà proprio Giovanni Battista Petrucci a raccontare ai posteri la guarigione di un re che avrebbe fatto massacrare gran parte della sua famiglia.
La Confraternita dell’Immacolata di Carinola affonda dunque le sue radici alla seconda metà del 1300 e nasce proprio per assolvere a compiti di carità concreta quali l’assistenza ai moribondi, agli ammalati, ai bisognosi e, per dare una degna sepoltura alle persone povere. Questo era e dovrebbe essere il fine delle Confraternite: carità pura, tangibile, non altro. Del resto S. Antonio nel 1.200 a Padova ne fonda una destinata ad assistere le persone strozzate dagli usurai. Passano i secoli ma i problemi sono sempre gli stessi.
Tornando a noi, alla Confraternita dell’Immacolata Concezione di Carinola essa assume nel corso dei secoli una funzione unica passata spesso inosservata. Carinola in passato, diciamo fino a 40 anni fa, come tanti altri paesi del Sud era caratterizzato da una separazione fra i cosi detti signori e i non signori. Separazione anche fisica perché fino a 40 anni fa a Carinola, come in altre parti, vi era il “Circolo dei Signori” il cui accesso era limitato ai benestanti, ai professionisti, agli impiegati in genere. Tutti gli altri, non rientranti nelle categorie socio-economiche predette, dovevano accontentarsi di frequentare i bar storici dell’epoca o del tepore anche umano di qualche bottega storica che si affacciava sulla piazza, ove si passava volentieri qualche ora di svago a parlare del più e del meno.
Quella separazione fisica imposta dalla appartenenza a famiglie più abbienti e meno abbienti, per fortuna veniva annullata nella Confraternita dell’Immacolata Concezione, dove i signori e i poveri di Carinola, nei secoli pregressi entravano e si ritrovavano per mettere la loro vita sotto la protezione di quel manto celeste. E sotto il manto della Madonna, ieri, come oggi, non ci sono distinzioni sociali che tengano: solo fede profonda che si tramanda di generazione in generazione nel corso dei secoli.
La stessa fede di Giovanni Novelli che negli anni 30 vuole le Suore dell’Immacolata di Genova qui a Carinola perché portano il nome dell’Immacolata. E saranno proprio 5 suore dell’Istituto di Carinola ad avere il privilegio di far “vestire” l’elegante abito allestito per le consorelle del XXI secolo. Questi i loro nomi: Catia Napolano, Antonella Montano, Mariapia Montano, Annamaria Conforti e Giovanna Corribolo. Entrano per devozione alla Immacolata Concezione e per consolidare la tradizione familiare di appartenenza alla Confraternita. Assieme a loro saranno ammessi 2 nuovi confratelli molto motivati nella loro scelta Antonio Veneziano e Vincenzo Gagliardi. La grande bellezza della Confraternita e dell’ Annunziata continua anche e soprattutto domani con la solenne Processione della bellissima statua nella cui immagine è come riflessa la fede secolare dei nostri padri e dei nostri nonni.
Antonio Corribolo, Priore della Confraternita dell’ Immacolata Concezione di Carinola
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* foto di testa tratta da Internet, mentre quelle a corredo dell’articolo sono state fornite dall’autore stesso