E’ con grande attenzione e doveroso rispetto che ho letto l’intervento di S.E. il Vescovo mons. Orazio Francesco Piazza in risposta ai miei precedenti scritti sul tema dei migranti e voglio pubblicamente ringraziarLo per aver dato risposte e per aver impreziosito il mio modesto bagaglio di conoscenze. Quindi senza alcuna intenzione polemica, anche perché non ne sarei all’altezza sia perché anonimo cittadino sia perché reiterante peccatore.
Credo di non aver mai messo in discussione, nei miei scritti sui Migranti, l’operosità e la presenza instancabile della Chiesa tutta ed ancor meno della Diocesi di Sessa Aurunca.
Con molta sincerità sono in assoluta sintonia con il mio Vescovo quando afferma «il tema dell’accoglienza è un tema molto complesso, non si può pensare che la Chiesa possa rimanere indifferente» e «…perché è facile che persone in modo umorale perché vedono presenze che non hanno in alcun modo capito…».
Infatti i miei interventi si sostanziano soprattutto sul secondo aspetto e mi dolgo se non sono riuscito a comunicarlo in maniera comprensibile.
Non ho mai messo in discussione l’impegno materiale e non solo di tutta la Chiesa a favore degli ultimi, sarebbe blasfemo! Metto in discussione soprattutto la grande confusione e le grandi contraddizioni che regnano pericolosamente nelle nostre parrocchie e soprattutto in molti parrocchiani che pur rivestono all’interno di esse ruoli importanti.
In molti di loro c’è buona fede ma uno sbagliato approccio nel porsi davanti ad una problematica veramente di difficile e preoccupante soluzione ma in altri scaturisce un profilo razzista e xenofobo che certamente non aiuta, anzi acuisce le distanze, a favorire un pur minimo di integrazione e su questo aspetto molti “imprenditori di paura” ci sguazzano.
Il mio auspicio perciò è che la Diocesi tutta, oltre alla meritoria ed instancabile presenza materiale faccia sentire anche attraverso i media la sua forte ed autorevole voce per affermare con forza le parole di papa Giovanni XXIII nella Pacem in terris che recita
[quote font=”georgia” font_style=”italic” bcolor=”#eeee22″]In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera, e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla loro stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili[/quote]
Insomma io anelo ad una Chiesa più prossima agli insegnamenti di San Francesco, del Card. Carlo Maria Martini, del Vescovo Emerito mons. Raffele Nogaro e di papa Francesco.
In chiusura come anzidetto ritengo giusto riconoscere al nostro Vescovo, ai nostri Sacerdoti alle tante persone di buona volontà che giorno dopo giorno con il loro lavoro tendono ad una Comunità che cresca in amore ed in comunione con tutti i fratelli, pur tuttavia attendendomi più coraggio e più presenza nella comunicazione su questo difficile ed angoscioso problema.
Con devozione e rispetto
Lorenzo Razzino
2 thoughts on “Lettera di Lorenzo Razzino a S.E. mons. Orazio Francesco Piazza”
Razzino nell’incipit del post parla di uno scritto di SE Piazza sul tema migranti. Potrebbe essere così gentile da procurarci l’art. così anche noi riusciamo a seguire i passi di questo interessante dialogo a distanza con cognizione diretta?
Ma quale scritto?’
Quale dialogo..?
Di fatto il Vescovo parla con fatti e ha rilasciato qualche intervista..
Il Sig. Razzino a mio parere vorrebbe dialogare con il Vescovo e scrive sui blog locali…. ma il veacovo non lo Penza proprio. Questa è la realtà, provi con Don Michelangelo……..(nds parroco di Nocelleto)