Il 29 giugno a Napoli, in un letto del Monaldi, moriva Bernardo Macarone. Negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate, sapevamo che la sua vita era appesa ad un filo e, a quell’esile filo avevamo appeso le nostre preghiere. Poi quell’ultimo messaggio di Vincenzo D’Ausilio che aveva seguito giorno dopo giorno il calvario di Bernardo, un SMS con quale Vincenzo ci comunicava che: “il nostro Presidente era nelle braccia del Signore”. In quel momento non si era fermato solo il grande cuore di Bernardo, ma anche quello di Carinola.
Con Bernardo moriva in quel momento quella Carinola signorile di cui lui era l’emblema più significativo. Con Bernardo svanivano tante belle storie legate alla Confraternita dell’Immacolata, una delle più antiche della Diocesi, che lui aveva retto con impegno e con onore come Priore fino alla morte. Svanivano tante belle storie legate alla Festa di S. Bernardo di cui lui era stato il “Presidente del Comitato“ per circa 30 anni.
Ma svanivano tante belle storie di vita quotidiana vissuta all’ insegna della fraternità più autentica. Durante la notte, i ricordi, le emozioni, le sensazioni si affannavano tra loro e si affollavano tra la mente e il cuore. Riannodavo come in un flash-back la storia degli ultimi trent’anni di Carinola di cui Bernardo era stato in umiltà e generosità il protagonista principale. Le belle cene dei primi anni a Formia, nel ristorante a noi caro con Mario Tuozzi e Giovannino Di Pasquale, il ritorno a casa a bordo della sua Croma e per fortuna all’epoca non c’era la prova del palloncino. Le cene poi degli ultimi anni nelle nostre case, in cui puntualmente e volutamente si finiva a discutere su quale tra il suo e il vino di Carlo Corribolo fosse quello più buono. I tanti pellegrinaggi, S. Giovanni Rotondo, le ascensioni su Monte Massico sull’eremo di S. Martino momenti indimenticabili di preghiera e di fraternità assoluta. Le serate su Piazza Castello per racimolare quale lira per la Festa.
Decenni della nostra vita che non tornano più.
Il giorno dopo, in quel torrido pomeriggio del 30 giugno, tutta Carinola volle attendere presso la “cabina dell’ Enel”, all’ingresso del paese il feretro proveniente da Casale. Le lacrime dei tanti Casalesi, in pochi minuti si univano a quelle dei tanti Carinolesi. Sapevamo che Bernardo era molto legato a Casale, alle feste di S. Maria della Grazie e di S. Paolo. Ma, solo in quel momento avemmo la percezione chiara di quanto Bernardo era riuscito a farsi volere tanto bene anche a Casale non solo a Carinola.
Quando il corteo entrava nella parte antica del paese, dove inizia il basolato, avemmo l’impressione che anche le basole, se avessero potuto, si sarebbero sollevate dal suolo, per rendere omaggio a Bernardo, per ringraziarlo della grazia e dell’educazione con le quali le aveva calcate nei suoi 65 anni di vita. Poi la Cattedrale stracolma, gremita di gente proveniente da tante parti, volti solcati da lacrime, il picchetto d’onore reso dai Confratelli della Immacolata, la sua Confraternita. La cerimonia, l’omelia con le belle parole di don Enrico Passaro che evidenziava la generosità profonda di Bernardo e quell’immagine scolpita nella nostra mente e nel nostro cuore di don Amato che si inginocchia innanzi alla bara di Bernardo dicendo “quest’uomo era un santo!”.
Mai Carinola per quello che ricordo, aveva vissuto un funerale con una partecipazione così imponente al dolore. E’ passato solo un mese e sembra già una eternità.
Domenica 31 luglio è la festa di S. Bernardo, una festa a cui Bernardo era legatissimo di cui era stato per circa 30 anni il Presidente del Comitato. Un record imbattibile. Nessun altro potrà per il futuro essere etichettato come “il Presidente”, quel titolo è riservato solo a lui. Sarà una Festa venata da una tristezza profonda. Bernardo aveva fatto della signorilità, della onestà della rettitudine, della umiltà, della bontà, della generosità, dell’amore verso gli altri, i valori fondanti della sua vita nel lavoro come nel privato.
Aveva amato infinitamente la sua famiglia, la moglie, le figlie, il genero, i nipotini, le sorelle, i cognati, i figli delle sorelle che per lui erano figli e non nipoti. Legatissimo anche al cugino Enrico. Ma Bernardo aveva una famiglia più allargata, voleva bene a tutti a Carinola come a Casale, e tutti gli volevano bene. In una giornata particolare dedicata al grande Vescovo Bernardo, Il Comitato Festa 2016 diretto magistralmente da Enzo Panico, nel corso della Solenne Messa delle ore 11.30, domenica 31 luglio, nella Cattedrale di Carinola consegnerà una targa a Pina moglie di Bernardo. Un gesto semplice, modesto, che però racchiude in sé un sentimento di affetto immutato e di stima profondissima per Bernardo.
Caro Presidente, ci manchi tantissimo. Ci manca soprattutto il tuo modo di guardarci con quel tuo sorriso che era il tuo biglietto da visita con il quale dicevi tutto senza aprire bocca. Tuttavia avvertiamo la tua presenza. Probabilmente sarà l’insegnamento, il testamento spirituale che ci hai lasciato. Fino al 29 giugno 2016 noi tutti, abbiamo avuto il privilegio di percorrere fianco a fianco a te la strada della nostra vita, a fianco di “un santo” come ti ha definito don Amato e chi più di lui ti conosceva, oggi siamo soli ma solo fisicamente perché tu continui a camminare fianco a fianco con noi.
Grazie Bernardo, grazie Priore, grazie Presidente.
Antonio Corribolo
One thought on “In ricordo di un amico”
una persona perbene. R.I.P.