Pubblichiamo lo stralcio di un’intervista del senatore Franco Mirabelli, commissario della Federazione Provinciale di Caserta del Partito Democratico, intervista concessa a Lorenzo Iuliano de Il Mattino di oggi mercoledì 22 giugno 2016, nella certezza che le sue parole possano dare un contributo chiarificatore al dibattito post-elezioni Comunali che si è aperto a Carinola.
Ricordiamo che poco prima delle Elezioni Amministrative, il PD di Carinola si recò a un incontro con quello che è anche il capogruppo del PD nella Commissione Bicamerale Antimafia.
Abbiamo conquistato quattro Comuni sopra i 15mila abitanti su sei al voto. Non governavamo da nessuna parte. Vuol dire che la gente è pronta a darci fiducia. Ora inizia la fase 2, dobbiamo cambiare il Pd a Caserta: basta con il partito dei rappresentanti istituzionali e delle correnti, sì al partito degli iscritti e dei sindaci. E fuori dal Pd quelli che si sono candidati o hanno sostenuto liste contro di noi
E sui progetti di “pulizia interna”?
Siamo già partiti. È infatti evidente che è fuori dal Pd chi si è candidato o ha sostenuto candidature contro le nostre indicazioni. Lo dice lo statuto. E non potranno essere iscritti almeno per i prossimi 3 anni. Mi riferisco ad Abbate, che a Marcianise ha stretto l’intesa con il centrodestra in funzione anti-Velardi, e a Fattopace a Capodrise, che ha voluto le primarie, le ha perse e dopo ha contribuito al successo dell’avversario del Pd. Loro sapevano di fare una scelta di rottura, non siamo noi che li cacciamo. È giusto che il partito funzioni così
E che rapporto ci sarà con quei rappresentanti istituzionali, come l’eurodeputato Caputo, la senatrice Capacchione o il consigliere regionale Oliviero che hanno sostenuto candidati diversi da quelli ufficiali del Pd?
È importante aprire un confronto politico, quello che è accaduto in diverse realtà va approfondito. Non si tratta di prendere provvedimenti disciplinari, tantomeno nessuno può pensare di perdere figure istituzionali anche importanti, ma penso che serva un patto nuovo. Non è accettabile che gli esponenti più rappresentativi, anziché mettersi al servizio del partito, svolgano un ruolo di contrasto in piena campagna elettorale
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3 thoughts on “Mirabelli, PD: Fuori dal partito chi ha remato contro”
Si che dopo le sconfitte si faccia pure pulizia interna mi sembra esagerato, invece di capire gli errori si rischia di restare sempre di meno. Non servono le “espulsioni” ma un bagno l’umiltà e tornare tra la gente a capire i problemi e le difficoltà che vivono ogni giorno
Secondo me queste parole sono sensate: se si pensa che anche dalle nostre parti c’è chi pensa di fare come vuole indipendentemente dai ruoli, anche di vertice, che si ricoprono in un partito, è chiaro che qualcuno dica “Ma allora resterà sempre tutto uguale”?
Ma íl partito non puoi essere un fatto familistico…di questo o quel leader anche locale. Dovrebbe calarsi tra la gente sentirne gli umori e i problemi, insomma essere politica, nel senso più alto e nobile del termine altrimenti c’è solo lo sfaldamento e ognuno per se….