Carinola: intervista al candidato-Sindaco Antonio Russo

Dopo Sisto Di Cresce candidato a sindaco di Carinola per la lista del MoVimento 5 Stelle, abbiamo rivolto alcune domande ad Antonio Russo, candidato a sindaco di Carinola per la lista N° 3 SìAMO Carinola, il quale cortesemente ci ha illustrato parte del suo programma amministrativo. In attesa di poter fare altrettanto con Franco Di Biasio candidati-Sindaco per Carinola Rinasce, leggiamo il “Russo-pensiero”.

Purtroppo un costante malvezzo della politica nostrana è quello di NON fare i nomi dei possibili Assessori in caso di vittoria della propria lista: lei non pensa che l’attuale momento storico che sta attraversando il comune di Carinola meriti uno strappo a questa regola non scritta? Di una sua eventuale Amministrazione non può anticiparci qualche altro nome oltre a quello di Rosa Di Maio che ha più volte definito “il fiore all’occhiello” della sua squadra e del cui apporto probabilmente non vorrà privarsi?

Sono un politico, fautore della politica perciò ritengo che sia il popolo a decidere chi deve governare. Naturalmente in una realtà come Carinola con un centro, tre grosse Frazioni e Ville, va rispettata la territorialità e, naturalmente, la competenza. Se la designazione popolare non dovesse includere le necessarie competenze c’è sempre la possibilità di coinvolgere tecnici.

Affrontiamo ora un tema apparentemente vacuo ma di cui si è molto dibattuto in questa legislatura: l’Indennità di Carica. Sembra un bel gesto invocarne e attuarne la totale soppressione a vantaggio delle casse del Comune, ma così facendo non si obbliga gli Assessori, e segnatamente il Sindaco, a sottrarre del tempo prezioso al Comune stesso e, una volta che si è costretti a cercare altre entrate, ridurre l’amministrare a una specie di hobby da dopolavoro?

Ritengo che questa sia una decisione individuale. Io nei due anni in cui sono stato assessore non l’ho percepita così come non percepisco i gettoni di presenza da consigliere dal 2005.

Parliamo di un problema scottante, I Rifiuti: come si pone di fronte alla nuova fase della raccolta differenziata e secondo lei è ancora procrastinabile l’attivazione effettiva di un‘isola ecologica che in quasi tutti i Comuni limitrofi è già efficace e funzionante?

L’isola ecologica è prevista nel piano e va indubbiamente attivata, bene il progetto in corso che può essere ulteriormente migliorato.

Sono praticamente due campagne elettorali che il cavallo di battaglia dei vari candidati è la risoluzione o l’adeguamento del Contratto cimiteri e pubblica illuminazione. Una sua eventuale amministrazione come agirebbe in merito?

Ho già detto in comizio a Nocelleto che per la pubblica illuminazione ho già creato le condizioni per la rescissione, per il cimitero il problema è più delicato a causa della penale che non intendo far pagare ai cittadini perciò mi sono preso 7-8 mesi di tempo. La nostra visione è che le cose comuni sono di tutti e non possono essere sfruttate solo da pochi cioè non devono essere privatizzate.

Parliamo del problema SICUREZZA, un “problemaccio” come lo definirebbe qualcuno, un vero e proprio attentato alle attività private e spesso all’incolumità personale. Lungi da noi evocare uno stato di polizia bell’e buono, ma che penserebbe di fare, concretamente, per limitare o rendere sempre meno facile la vita a malviventi e topi d’appartamento? È un’utopia sperare nella definitiva attivazione di telecamere per la video-sorveglianza piazzate nei posti strategici dei vari paesi?

No, non è una utopia, perché diverse telecamere sono già installate e bisogna rimuovere gli ostacoli che ci sono al loro utilizzo pratico ma questo è solo un tassello del piano di controllo del territorio che vogliamo sviluppare insieme alle forze dell’ordine coinvolgendo la polizia municipale, la protezione civile e tutto quanto sarà necessario.

Passiamo ora alle Politiche sociali e giovanili: detta così sembra un problema generico, buono solo per riempire pagine e pagine di maxi-programmi elettorali che quasi nessuno legge e altrettanti realizzano, ma in effetti Dio solo sa quanti giovani carinolesi sono costretti a lasciare il nostro Comune proprio per la scarsa attenzione che si è dedicata in questi anni alle politiche sociali e giovanili. Nella sua amministrazione esisterebbe, per esempio, qualcuno addetto a spulciare il BURC regionale e a vagliare ogni concreta possibilità lavorativa o formativa per giovani e disoccupati in genere?

C’è già un servizio Informagiovani che raccoglie tutte le offerte di lavoro che sono poche. Quello che posso dire è che sarà ripristinato l’Assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili con un compito preciso: chiunque è in grado di sviluppare un progetto e metterci la faccia troverà appoggio nella nostra amministrazione. Un progetto va oltre la semplice proposta, si deve individuare chi fa che cosa, quanto costa e quali sono i ritorni, diretti e indiretti. Infine si deve valutare se è giusto socialmente, cioè quali impatti ha sull’equità sociale. Metterci la faccia significa occuparsene in prima persona. Questo lo dico perché una comunità si sviluppa solo se tutti collaborano, se la gente si dà da fare e trova supporto nell’amministrazione che anche a questo serve.

Del RECUPERO DEI CENTRI STORICI, anche con un adeguato “piano colore” che sembra essere una cosa sconosciuta dalle nostre parti in cui ognuno fa di testa sua tanto nessuno controlla;

del MIGLIORAMENTO DELLA VIABILITÀ E DEI TRASPORTI, che sono una specie di biglietto da visita per i nostri paesi, non dimentichiamo che anche il basso indice di vivibilità ne aumenta lo spopolamento;

dell’attenzione ad evitare il DISBOSCAMENTO SELVAGGIO o, infine,

di una concreta ABOLIZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE, preferiremmo aspettare i fatti concreti perché è facile programmare la vita normale, difficile sarà il favorirne una concreta attuazione, ma in ogni caso si sente di dire qualcosa?

Il problema dei centri storici va ben oltre il piano colore. Il vero problema e che sono spopolati perché non rispondono più alle esigenze abitative moderne e non sono facilmente ristrutturabili e questa è una questione che affronteremo col regolamento edilizio comunale che deve essere approvato, poi bisogna trovare un modo per rifunzionalizzare ed anche qui ben vengano idee e progetti fattibili. Per quanto riguarda la viabilità essa è stata completamente ripensata nel nuovo PUC che trova sul sito istituzionale mentre problema del disboscamento entrerà nel piano di controllo del territorio. L’abbattimento delle barriere architettoniche è un obbligo. Troveremo le risorse per farvi fronte anche se a piccoli passi.

Altra cosa di cui sentiamo parlare spesso è l’attivazione del Wi-fi libero sul territorio comunale, salvo poi scontrarsi con la dura realtà che ti fa vedere quanto sia difficile, se non impossibile, attivare una nuova linea telefonica con ADSL, per non parlare della Fibra Ottica, questa sconosciuta. Cos’ha da dire rispetto a questo punto?

Un territorio così vasto e poco densamente abitato non è tanto appetibile per gli operatori telefonici ed il Comune non ha competenze in merito.

Va tanto di moda dire… “Nella prima riunione del mio Governo… “, si sa, ormai fa tendenza. Ma in effetti qual è il PRIMO PROBLEMA CONCRETO che vorrebbe risolvere, ma badi bene non chiediamo una generica dichiarazione d’intenti, bensì una cosa da attivare tangibilmente dall’oggi al domani o comunque nei primi giorni?

Il contratto della pubblica illuminazione.

Infine un invito a preferire la lista da lei capeggiata rispetto alle altre, e due considerazioni sulla corsia preferenziale con la Regione Campania spesso garantita dal principale sostenitore della sua lista, il Consigliere Regionale Massimo Grimaldi: secondo lei ha funzionato nel migliore dei modi in passato? E cosa le fa pensare che possa migliorare ulteriormente visto il cambio di Maggioranza, e conseguentemente nella distribuzione dei posti di governo, che vi è stato In Regione?

La Regione è una istituzione che finanzia tutti i buoni progetti che si presentano, non fa favori, guai se fosse così, presenteremo buoni progetti e pretenderemo il giusto rispetto. La filiera istituzionale serve solo a coprire le debolezze locali. Noi ci sentiamo forti per l’autonomia progettuale, per l’autonomia da chi ha creato i problemi, che conosciamo bene e che possiamo affrontare anche con azioni forti, inoltre abbiamo già un piano di sviluppo concordato con la cittadinanza e le istituzioni  e che è già stato approvato dalla provincia. Vogliamo solo avere la possibilità di affrontare i problemi e realizzare il piano. Questi sono i motivi per preferirci.

 

Bene. Grazie. Auguri a lei e alla sua squadra e a risentirci per una prossima occasione

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