Il prossimo Sindaco di Carinola? Ecco come lo vorrei 

Non mi interessa l’età, non mi interessa il colore politico, tanto ormai è chiaro che il marcio c’è in tutti i partiti, chi più chi meno, di destra, di sinistra, di centro, o dei sedicenti centro-destra e centro-sinistra: da queste parti un aspirante politico che si riempie la bocca con paroloni come ideali e ideologie, e filosofeggia di cose immateriali, lo fa solo perché il buon Dio lo ha fornito di una bocca cui ogni tanto dare aria. Una vera e propria rivoluzione culturale, ecco ciò di cui tutti avremmo bisogno: il programma (questo sconosciuto!) del mio Sindaco ideale sicuramente non dovrebbe essere uno sproloquio, uno di quei moduli pre-stampati frutto del più classico copia/incolla che risultano buoni per ogni stagione, quanto un mirato interventismo oppure… a volte penso che sia preferibile il silenzio a tantissime parole forbite utili solo ad alzare una cortina fumogena tra l’elettore e il candidato.

Si badi bene però: silenzio non significa lasciarsi trascinare dagli eventi, non significa far prendere il sopravvento all’avventurismo, non significa rinunciare a una lungimirante programmazione, questo però dovrebbe divenire prioritario in un secondo momento, solo dopo aver posto rimedio, parziale o totale, a tutti i guai che in maniera evidente attanagliano il nostro Comune, in primis gli oltre 14.000.000 di euro di debito.

Ecco solo poche idee che vengono di getto senza riflettere molto:

1. CONTROLLO SU OGNI LAVORO PREESISTENTE AL PROPRIO INSEDIAMENTO, anche quelli decennali e che quindi sembrano agli occhi di tutti acquisiti: trasparenza non è un termine astratto, ma il principio di ogni democrazia, mi dispiace ma finora il municipio di Carinola non è stato certo quella Casa di Vetro promessa anni fa e lo si comincia a capire già dal Sito Istituzionale che dovrebbe rendere disponili TUTTI gli atti di ogni singola Consiliatura mentre quello di Carinola si limita a pochi mesi addietro.

2. CONTROLLO SU OGNI TIPO DI CONCESSIONE, dall’edilizia privata a quella pubblica: autorizzazioni date in spregio alle più elementari norme ambientali, o di conservazione della bellezza del paesaggio, e di sicurezza, visto che concedere gli appalti secondo la logica del massimo ribasso, formula usata quasi in ogni gara d’appalto, sembra essere un’autorizzazione a delinquere, cioè a risparmiare su elementi fondamentali come i materiali e, appunto, la sicurezza.

3. CONTROLLO STRINGENTE, QUASI ASFISSIANTE, SU OGNI NUOVO CONTRATTO, come se da ognuno di questi, a partire dal più piccolo esborso, dovesse dipendere il futuro della Casa Carinola: il male più grande del nostro Comune da tanti anni è il lassismo, oppure per dirla con un termine più vicino a noi il lassa fa a Diu! Addirittura per i contratti più importanti non sarebbe male introdurre una sorta di voto collegiale di tutto il Consiglio Comunale, e non solo il voto, anche se unanime, della Giunta, per evitare che un domani il voltagabbana di turno, o il politico che si trova dall’altro lato della barricata, e a Carinola succede spesso, venga a dirci “Io non c’ero!”. Questo però sarebbe un principio da introdurre come regolamento comunale.

4. ORGANIZZAZIONE DI UNA RACCOLTA DIFFERENZIATA, “modello Cenname” il Sindaco di Camigliano, e non quell’ “abbozzo” che facciamo a Carinola, anche se bisogna riconoscere che è già un inizio: non dimentichiamo che i risultati di quel tipo di raccolta effettivamente porta-a-porta stava dando risultati evidenti, anzi tangibili più che altro, visto che se la media provinciale è del 7,1%, a Camigliano era del 25% e in pochi anni (dati 2007-2010) è stata portata addirittura al 60%. Ma allora si può fare? Anche in provincia di Caserta? Certo ma per una corretta differenziata bisognerebbe partire dalla distribuzione dei sacchetti: a Francolise per esempio, già avete capito bene FRANCOLISE non Bolzano o Courmayeur, essa è abbinata al Codice Fiscale, il che dimostra che a pochi chilometri, anzi metri, da noi sono già avanti di anni rispetto a Carinola. Del resto è un’ovvietà ricordare che lì dove la bolletta TARI incide maggiormente sul bilancio di ogni famiglia (come le recenti proteste ci hanno dimostrato), vuol dire che la raccolta è organizzata male e comunque non funziona.

Veniamo ora agli argomenti che appassionano meno l’opinione pubblica, ma che al contrario sono fortemente magnetici per chi è stato eletto: attirano molto di più di una calamita. Parliamo ora di Assessorati, Indennità e Fascia Tricolore e di come mi piacerebbe che il prossimo Sindaco li trattasse:

5. Assessorati – a Carinola da tempo immemore non esiste nei fatti l’Assesosore al Bilancio, alla Cultura, all’Istruzione ecc., ma L’ASSESSORE sic et simpliciter! Cioè non ci si preoccupa di assegnare i posti in Giunta tenendo presente le competenze di ognuno, bensì solo in base alla dote di voti con cui ha contribuito alla vittoria della lista. Che io ricordi non c’è praticamente mai stato a Carinola (spero vivamente di sbagliarmi) un candidato-Sindaco che si sia presentato al giudizio popolare con la sua squadra bell’e pronta e con gli incarichi già definiti prima: mai abbiamo la possibilità di votare per LA SQUADRA perché è un affiatamento concreto che governa il Comune. Poi ci sarebbe l’odioso cambio negli Assessorati alla cui guida i Consiglieri della Maggioranza si avvicendano nel corso della stessa legislatura e che ricorda tanto una fila per la riscossione di un assegno in banca frutto di un investimento fatto in campagna elettorale, ma è talmente fuori dalle regole della democrazia, in cui è il popolo con la sua scelta che decide, che preferisco glissare su questo argomento;

6. Indennità – si pensa di fare un favore alla comunità annunciando la rinuncia agli emolumenti spettanti a Sindaco ed Assessori e poi magari prendere sottogamba tali oneri derivanti dal mandato popolare e considerando tali incarichi alla stregua di un hobby o di un dopolavoro, mentre invece è e deve essere un impegno totale che porta anche a rinunce che saranno sicuramente ripagate dalla stima e dall’ammirazione popolare. Laddove poi si riesca a fare entrambi le le cose, impegno totale e rinuncia all’indennità, in tal caso saremmo di fronte non a un amministratore normale ma a… Vincenzo Cenname che ultimamente ha rifiutato 11.000 € di indennità a lui spettanti per legge;

7. Fascia Tricolore – Fare il Sindaco è un onere o un onore? Secondo me è un grande onore d’accordo, ma da cui discendono enormi responsabilità: una volta entrati in quest’ordine di idee va da sé che nessuno potrà considerare quello tricolore come un mero simbolo di potere con cui trastullarsi a piacimento solo per pavoneggiarsi in pubblico. Certo non è nemmeno una corona di spine ma è il segno di un’investitura popolare che bisogna guardare con rispetto e deferenza pensando che il Sindaco è uno e uno soltanto, non uno per paese o per quartiere.

8. Ma soprattutto dovrebbe esser capace di inserire, o meglio di rendere OBBLIGATORIA E FUNZIONANTE (e ciò sarebbe veramente rivoluzionario in Italia), una norma per cui chi “sbaglia ad amministrare ciò che è pubblico” DEVE DIMETTERSI, DEVE FARE UN PASSO INDIETRO!!!

Ecco perché se davvero riuscisse a fare tutto ciò, in realtà sono solo pochi punti ma sarebbe un’impresa titanica riuscire a realizzarli, sarebbe veramente un bastian contrario, un Masaniello che pensa solo al bene del popolo, impedendo che l’affarismo di pochi consenta di passare sui diritti dei tanti che protestano. Ma forse sto sognando anch’io, però il solo provarci meriterebbe il mio umilissimo, trascurabilissimo e insignificante voto  e chi rinuncia a osare si condanna in partenza alla sconfitta, anzi condanna Carinola alla sconfitta, Carinola che invece dovrebbe esser messa prima di tutto!

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Novelio Santoro

 

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