Passeggiando per il luogo senza dubbio più bello di Casale, dove ogni passo ti fa felice, subito dopo la prima salita più buia, la vista si spalanca e s’illumina sul tipico incanto di primavera: campi odorosi, macchie di fiori… E non solo! I buoni frutti della nostra terra sono anche altri, sparsi qua e la, che ti colpiscono a vederli come un pugno nell’occhio. Prodotti tipici direttamente dalla collina di San Paolo, frutti dell’ignoranza e dell’egoismo:
Si sarebbe potuto e dovuto smaltire la maggior parte di questi rifiuti in modo ordinario, ovvero appendendola fuori casa, proprio come fanno tutte le famiglie con i rifiuti che possono essere normalmente differenziati. Per smaltire gli altri, invece, sarebbe bastato fare un piccolo sforzo e chiamare il numero verde per i rifiuti ingombranti. Ma forse qualcuno o non ne era al corrente oppure ha semplicisticamente “fatto sempre così”, senza porsi troppi problemi di ordine ambientale ed etico. Certo è, però, che mettersi d’impegno e caricarli in macchina per portarli sopra San Paolo è ignoranza allo stato puro, o per rendere al massimo l’idea, “cazzimma”: quella specie di furbizia opportunistica, «la pratica costante di attingere acqua per il proprio mulino, in qualunque momento e situazione, magari anche sfruttando i propri amici più intimi, i propri parenti […]. È l’attitudine a cercare e trovare, d’istinto, sempre e comunque, il proprio tornaconto, dai grandi affari o business fino alle schermaglie meschine per chi deve pagare il pranzo o il caffè» [P. Daniele, Storie e poesie di un mascalzone latino, Napoli, Pironti, 1994]. Nel nostro caso, “l’amico più intimo”, “il parente da sfruttare è la natura”, il piccolo polmone verde che dovremmo preservare; “i grandi affari” e “le schermaglie meschine” sono il risparmiarsi il fastidio di differenziare: ma risparmio di cosa, se ci si carica di un rifiuto in qualche caso neanche di peso indifferente, per poi abbandonarlo in campagna? Non è forse una fatica ulteriore, già soltanto meditandola? “Ignoranza”, sì, è la parola chiave.
Ma, senza addentrarci troppo nei dettagli, vi lasciamo alle immagini, che parlano da sole, a cominciare da quella che abbiamo scelto in evidenza: una collinetta di ritagli di un mobiletto verniciato in legno con, alle spalle, dei bellissimi ciliegi in fiore. Buona visione e, soprattutto:
4 thoughts on “Primavera sul colle di San Paolo”
auguro a chi con profondo disprezzo ha lasciato in quel sacro luogo i rifiuti in foto, che la vita gli riserbi lo stesso disprezzo umano e la peggior sorte possibile, che ogni giorni gli sia peggiore del precedente
casale potrà mai risorgere se è abitata da simile-ignorante “GENTAGLIA”????????????!!!!!!!!!!!
Tutto questo c’era già nei giorni della festa di SAN PAOLO e non penso che
nessun altro l’ha visto……centinaia di persone ci sono passate davanti
dato che è tutto a bella vista…..quasi all’incrocio dove si mette la
bancarella e se ricordo bene era nell’uliveto prima del vigneto di Teobaldo
quindi sfacciatamente in bella vista…..chissà quante persone ,e ahimè
anche io, abbiamo pensato che qualcuno che frequenta la zona
prendesse provvedimenti…purtroppo non è stato così……..
spero in qualcuno che ci tiene alla nostra collina di SAN PAOLO :
che prenda l’iniziativa
di organizzare un risanamento e anche un controllo più severo
per scoraggiare questi scellerati………..SAN PAOLO PERDONACI!!!!!!!!!!!!!
Va avanti da tempo sta storia, viene sempre scaricato in quei posti. Se lo becco sono guai…..