Immergersi nell’atmosfera di pura spiritualità che si respira a Sessa Aurunca durante la Settimana Santa (quest’anno dal 26 marzo fino alla giornata di Pasqua del 1 aprile, con solito e gradito sconfinamento al Lunedì dell’Angelo), è un’esperienza che vale il ricordo di un’intera vita anche se è bello riviverla annualmente per rinnovare e gustare al meglio ogni sensazione. Dal lunedì, ma prima ancora dall’inizio della Quaresima, una serie di eventi, riti e processioni penitenziali organizzati delle confraternite cittadine, scandiscono la vita cittadina. Eccole in sintesi:
1. Processioni Penitenziali, a partire dal Lunedì mattina vedono protagoniste le sei Confraternite della città. Esse partendo dalle proprie Chiese di riferimento, raggiungono in processione il Duomo, la Cattedrale diocesana, dove in mattinata viene esposto e nel pomeriggio deposto il Santissimo Sacramento.
2. Ufficio delle Tenebre. Si celebra il Mercoledì sera nella Chiesa dei Frati Minori di San Giovanni a Villa a cura dell’Arciconfraternita del SS. Crocifisso. Il Mattutinum Tenebrarum, popolarmente chiamato Terremoto, rappresenta sicuramente uno dei momenti di più intensa spiritualità e di maggiore suggestione.
3. Processione del Venerdì Santo. La Processione, che si snoda attraverso le strade del centro storico, illuminate dalla luce di caratteristici falò (i ciarracuni), sempre a cura dell’Arciconfraternita del SS. Crocifisso, vede portate a spalla dai Confratelli incappucciati, con un particolare andamento detto a cunnulella, le statue rappresentanti i Misteri Dolorosi, la Croce della Passione, il Cristo Morto e le Tre Marie. È questo l’evento clou, forse il più sentito e sicuramente il più famoso: la bara del Cristo morto è portata da confratelli anziani a differenza di Casale di Carinola dove tale onore è riservato alle Consorelle della Congregazione dell’Addolorata.
Molti sono gli aneddoti da ricordare su questa processione dei Misteri che fino al 1956 si svolgeva di Giovedì Santo, iniziando alle 16, e, complice un’andatura clamorosamente a rilento fatta di 3 passi avanti e 2 indietro, rientrava il venerdì mattina, dopo un’intera notte in cui venivano spesso visitate le osterie del centro storico. Quest’andazzo che rasentava il “pagano” indusse il Vescovo di Sessa Vittorio Maria Costantini a proibire questo svolgimento praticamente “infinito”: c’è da dire inoltre che prima della riforma, appena rientrata la processione dei Misteri, siamo quindi a venerdì mattino, subito dopo uscivano le altre due (“Addolorata” e “S. Carlo”) facendo in modo di non incontrarsi, perché si credeva che se fosse successo sarebbe stato di cattivo auspicio oppure peggio gli accollatori venivano alle mani perché nessuno voleva cedere strada all’altro, ma questa però è una leggenda ma come ogni leggenda nasconderà un pizzico di verità se è vero come è vero che in effetti è solo dal 1968 che queste due processioni dopo essersi incontrate procedono insieme.
Solo dal 1957, come accennato, arrivata l’imposizione di spostare quella dei Misteri al Venerdì e le altre due processioni al sabato Santo, da parte della Congregazione dei Riti (Città del Vaticano), usanza poi consolidata come detto, su impulso del vescovo Costantini.
4. Sabato Santo. Questa processione mattutina è curata dalle Confraternite di San Carlo Borromeo e del SS. Rifugio. I confratelli, facendo lo stesso percorso del giorno precedente, sempre con lo stesso andamento a cunnulella, portano a spalla due gruppi: il Mistero della Deposizione del Cristo dalla Croce e il Mistero della Vergine Addolorata.
È da secoli che è così, basti pensare che la prima Arciconfraternita ad essere fondata, quella di San Biagio, fa risalire la sua origine al 12 maggio del 1513 anche se dopo secoli di oblio è stata ricostituita solo nel febbraio del 1990; tutte le altre (Arciconfraternita del SS. Crocifisso e Monte dei Morti, Arciconfraternita della SS. Concezione, Confraternita di San Carlo Borromeo, Reale Arciconfraternita del SS. Rosario e Confraternita del SS. Rifugio) sono state fondate pressapoco nei secc. XVI, XVII e, l’ultima, XVIII.
In segno di penitenza i confratelli portano il volto coperto da un cappuccio forato all’altezza degli occhi e con lo stemma effigiato sul petto, disposti dietro lo stendardo aperto al vento e tenuto dai due confratelli più giovani della congrega, procedono in fila per due. Nel mezzo del corteo avanza la croce con l’assistente spirituale; seguono i dignitari della Confraternita, Priore e Assistenti, i quali precedono i fedeli che partecipano al rito salmodiando e procedendo verso la Cattedrale. Dopo l’intonazione del parroco assistente che accenna le prime note del versetto, i confratelli cantano il Benedictus o Cantico di Zaccaria (Vangelo di Luca 1,68-79), più volte ripetuto durante il percorso. Giunti in cattedrale accolti dal suono delle campane, i confratelli dopo la benedizione eucaristica ascoltano un breve pensiero del sacerdote che li ha accompagnati (o partecipano alla celebrazione della messa per le processioni del pomeriggio), quindi fanno ritorno alla loro sede intonando questa volta l’inno Te Deum.
Per curiosità e informazioni visita: La Settimana Santa a Sessa Aurunca
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Il Miserere di Sessa – Prima puntata di “L’Italia che Risuona” – (19/11/2013) – RAI3