Una serata da ricordare quella vissuta ieri sera nella Cattedrale di Carinola, dedicata al ritorno delle 15 statuette di ceramica invetriata (ammirale in foto d’archivio). Ottima l’affluenza del pubblico nonostante la giornata lavorativa e il venerdì di Quaresima in cui in molte parrocchie era in corso il rito della Via Crucis.
Presenti tra gli altri, il Sindaco di Sessa Aurunca Luigi Tommasino e i consiglieri comunali di Carinola Giuseppe Del Prete, Rosa Di Maio, Franco Di Biasio, Luigi Maria Verrengia. Assente giustificato il sindaco Luigi De Risi che, per impegni precedentemente assunti, era fuori Carinola. Assente per impedimenti personali la dott.ssa Lucia Bellofatto che con Mario Andolfi per conto della Soprintendenza ha seguito il progetto.
Nella sua introduzione Antonio Corribolo ha voluto rivolgere il suo primo pensiero e ringraziamento al Santo Patrono, S. Bernardo di cui oggi ricorre la solenne festività, che con paterna premura e sollecitudine ha seguito il Comitato nella lunga traversata durata 50 anni per il recupero delle statuette. Ringraziamenti anche per il Vescovo mons. Piazza e per la Soprintendenza di cui ha lodato la totale, proficua collaborazione, ma ringraziamenti soprattutto per tutti i Cittadini del Comune che hanno collaborato con il loro contributo alla buona riuscita dell’ iniziativa, in particolare per i Carinolesi fuori sede. Un ringraziamento particolare è stato rivolto a Carlo Ceraldi vero artefice della iniziativa di cui è stato ricordato anche il papà Tommaso Ceraldi. Parimenti significativo e sentito l’apprezzamento espresso da Corribolo per Mario Andolfi quale tecnico qualificato e soprattutto per la signorilità della persona.
A seguire il saluto del parroco don Enrico Passaro. Molto apprezzato è stato soprattutto l’intervento del soprintendente arch. Salvatore Buonomo che ha ricostruito gli anni passati dalla statuette a Caserta e le mostre in cui sono state esposte. L’arch. Buonomo ha espresso apprezzamento per questa iniziativa i cui costi non sono gravati sulle varie Amministrazioni.
Il clou della serata è stato però l’intervento in tandem fatto dal prof. Guido Donatone in contraddittorio con Antonio Corribolo. Sono state ricostruite le fasi del prelievo delle statuette avvenuto nel 1967. Il prof. Donatone su input di Corribolo, ha chiarito alcuni punti essenziali del suo saggio contenuto nella pubblicazione riguardante la riconduzione al periodo tardo gotico catalano delle 15 statuette in particolare, al decennio della presenza qui a Carinola di Alfonso d’Aragona e degli artisti scultori catalani che erano al suo seguito tra i quali in primis Guglielmo (Juan) Sagrera. In più riprese come dicevamo è intervenuto Antonio Corribolo che con domande e, con riferimenti storici puntuali ha prospettato alcune sue ipotesi alternative tra le quali quella che porterebbe al vescovo Bartolomeo Capranica che fece collocare le statuette nel 1558 sulla facciata della Cattedrale di Carinola. Corribolo ha ricordato la presenza di Capranica quale abate commendatario nell’Abbazia di S. Celso a Milano negli anni immediatamente antecedenti la ristrutturazione della Cattedrale di Carinola. Come ulteriore ipotesi Corribolo ha prospettato al prof. Donatone la possibilità che le statuette potessero essere destinate al mausoleo del conte normanno Gionata risalenti quindi al periodo normanno e quindi al periodo di S. Bernardo. Ipotesi secondo Corribolo che potrebbe essere suffragata dalle scritte gotiche, al momento indecifrabili presenti sui cartigli di alcune delle statuette (in effetti è stato lo stesso prof. Donatone a suggerire l’eventualità di un particolare esame col metodo C14 o radiocarbonio per definire al meglio la datazione dei manufatti).
Nella sua relazione pubblicata nel libro cui accennavamo, anche se non riportato per un refuso di stampa, Corribolo aveva infatti segnatamente fatto riferimento alle «statuette di bell’architettura» di cui parla Luca Menna relativamente al sito di origine gotica dedicato in località S. Marco che era in tenimento di Nocelleto. Ultima ipotesi prospettata da Corribolo, ove le statuette fossero ascrivibili in maniera certa al periodo aragonese, esse potrebbero costituire un sorta di ex voto di Ferrante d’Aragona per essere stato miracolato qui a Carinola da S. Giacomo della Marca nel mese di novembre del 1475 (e francamente questa ci sembra essere la più plausibile, la più somigliante alla realtà che storicamente ci ricorda che ogni Potente che ci teneva anche in queste occasioni ad auto-promuoversi).
Un dibattito veramente avvincente, che ha coinvolto emotivamente tutti i presenti.
A seguire vi è stato poi l’intervento di Mario Andolfi che ha ricostruito le varie tappe compiute per riportare a Carinola le ceramiche invetriate. Le conclusioni sono state del Vescovo mons. Piazza che ha speso parole di apprezzamento per il soprintendente Buonomo, per Mario Andolfi oltre che per il Comitato promotore. Mons. Piazza nel merito del dibattito pur prendendo atto delle precisazioni del prof. Donatone, ha rimarcato pure lui l’evidenza di quelle scritte gotiche antiche che, potrebbero, come ipotizzato da Antonio Corribolo non escludere una datazione antecedente delle statuette rispetto a quella della metà del 1400.
Il dato certo ed importantissimo emerso dal dibattito è che queste statuette sono uniche, non ci sono altri esemplari in circolazione e che lo scultore che le ha forgiate doveva essere un artista straordinario per abilità nel trattare la ceramica. L’attività del Comitato è quindi destinata a protrarsi proprio per chiarire questo mistero bellissimo ed intrigante che aleggia su di loro. Al termine vi stato il tradizionale taglio del nastro.
Per ragioni di opportunità e sicurezza il folto pubblico presente è stato invitato a non effettuare fotografie e riprese nella sala espositiva.