È stato quasi tutto perfetto! La trasmissione in diretta della Messa da Casale di Carinola, è stata preparata alla perfezione ed è stata condotta quasi nello stesso modo.
Bellissima la preparazione della chiesa e dell’altare con quel Crocifisso simbolo sì il periodo quaresimale, ma che è splendido anche dal punto di vista coreografico;
bellissima l’illuminazione da parte dei tecnici RAI;
bellissima la preparazione della Schola Cantorum che oltre a saper interpretare la spiritualità del momento ha fornito una vera e propria esibizione, termine che magari sembrerà stridere con un evento sacro come la Santa Messa ma che descrive al meglio la professionalità di chi professionista non è. In realtà temevamo di essere considerati un po’ troppo di parte visto che i componenti sono tutti amici, e di fare elogi un po’ troppo sperticati, ma in verità queste sono le impressioni di chi, non casalese, si è informato sulla provenienza dei cantori ignorando che fossero “casalesi purosangue”.
La parte più gustosa però è stato un fuori-onda a beneficio solo dei presenti, forse nemmeno tutti quelli che hanno assistito alla Messa visto che molti sono arrivati in ritardo sull’orario suggerito. Don Dino Cecconi, il sacerdote-regista e responsabile RAI nelle fasi decisionali di qualche settimana fa, ha preso la parola e, quasi a voler smorzare le polemiche che qualcuno indegnamente ha sollevato, ci ha tenuto a specificare che:
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Ogni decisione è da imputare a me! Ho visionato anche altre chiese della Diocesi e chi per ragioni tecnico-logistiche, l’Episcopio, chi per altre motivazioni tecniche, il Convento di San Francesco a Casanova e il Santuario dell’Incaldana a Mondragone, pur bellissime, non erano adatte: ho ritenuto così di dover scegliere questa di Casale.
Il fatto è che la programmazione di un evento RAI, e in special modo una diretta satellitare, ha bisogno di tempi certi già da almeno un mese prima, non si poteva aspettare, serviva qualcosa di pronto!
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C’è qualcosa da aggiungere a queste parole? Non crediamo, basti soltanto sottolineare che quella che da qualcuno è stata vergognosamente definita quasi come una chiesa di serie B, «come ce ne sono tantissime altre nel Meridione» come se qualcuno s’illudesse di avere l’esclusiva della fede, ha dato il meglio di sé e la celebrazione di oggi, citiamo ancora uno dei tanti schizzi di veleno che oltre che stucchevoli cominciano ad avere l’acre sapore dell’invidia, in realtà non è «un’occasione persa per Carinola» o qualcosa che «è servita solo per commuovere i casalesi lontani», ma un pietoso abbraccio rivolto anche a chi pensa a una Messa solo come ad un evento mediatico per la promozione del territorio, come se a promuovere Carinola ci dovessero pensare 44 minuti di diretta televisiva e non l’impegno giornaliero del Comune di Carinola!
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PS – Unico neo deciso da lassù: l’assenza di persona e come telespettatore del dottor Ermanno Trabucco, benefattore del recente restauro, insieme a tutto il popolo casalese, morto da nemmeno un anno. Ci piace pensare che il suo spirito casalese sempre presente anche se era emigrato da oltre sessant’anni, lo avrebbe portato ad installare un maxi-schermo a Little Italy a New York, per mostrare la sua Casale agli italiani residenti negli Stati Uniti.
Novelio Santoro
One thought on “Messa su Rai Uno… è andata!”
L’occasione é stata data con meriti. Ora però non deve essere sprecata, si é avuta un’occasione più unica che rara, ascoltare la storia di Antonietta fava su RAI 1 non é cosa di tutti i giorni. C’è bisogno di saper sfruttare al meglio qualsiasi opportunità che potrebbe arrivare. Dal livello spirituale a quello turistico, sarò un sognatore ma credo che qualche opportunità nuova possa aarrivar.