Oggi si celebra la XIII edizione della Giornata mondiale del Safer Internet Day o Sicurezza in Rete e, quindi, contro il cyberbullismo, istituita e promossa dalla Commissione Europea, giornata ormai celebrata in oltre 100 paesi.
Internet è un mezzo potente e come ogni cosa dalle enormi potenzialità dev’essere conosciuta al meglio per non lasciarsene sopraffare o peggio per non lasciarsi abbindolare da chi intende usarlo fraudolentemente, ma purtroppo almeno l’80% degli utenti Facebook e Twitter non ne comprende la pericolosità. Inconsapevolezza non solo dei pericoli cui si può andare incontro e delle insidie che il mondo virtuale presenta.
Sul web si trascorrono ore e ore del quotidiano ormai e a testimoniare dell’esponenziale aumento dei reati ad Internet riconducibili stanno le denunce e l’impegno sempre maggiore che la Polizia Postale (agenti specializzati e preparati proprio per far fronte alla criminalità virtuale) deve mettere in campo: dallo stalking alle estorsioni, dalle truffe al bullismo, dalla pedofilia al furto di dati e identità, dal terrorismo che online fa proseliti fino ad arrivare alla diffamazione.
Ecco perché la giornata mondiale per la sicurezza in Internet, organizzata dal Viminale assume un’importanza vitale, soprattutto per le giovani generazioni, quelle oggettivamente più a rischio.
Per questo Safer Internet Day 2016, la Polizia Postale e delle Comunicazioni, i poliziotti del web, incontreranno oltre 60mila ragazzi e in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, ha organizzato dei seminari illustrativi per mettere in guardia contro il cybebullismo on-line. Ecco alcuni dati, per capire il fenomeno. Le vittime, da 0 a 9 anni, sono state 13 nel 2015, 53 quelle dai 10 ai 13 e ben 174 quelle dai 14 ai 17. A fronte di queste denunce (il totale è 240), sono stati 67 i minorenni denunciati per cyberbullismo. Nel 2014 invece le vittime minorenni erano state 352 a fronte di 60 under 18 denunciati all’autorità giudiziaria.
Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha parlato dell’importanza dei social media ma anche ovviamente dei suoi pericoli, legati come detto soprattutto al fenomeno del cyberbullismo:
[quote font=”georgia” font_style=”italic”]
“I consigli su questo grave fenomeno li dobbiamo dare a tutti i ragazzi, sia quelli che vengono presi di mira sia quelli che prendono di mira. Il bullo in rete è ciò che il bullo è sempre stato, esprime una forma di aggressività e violenza verbale che è antica come il mondo ma lo fa con uno strumento potentissimo che è la rete, che genera effetti devastanti. Quindi dobbiamo insegnare ai ragazzi, non solo oggi, ma ogni giorno della loro vita, il rispetto per i compagni e comportamenti che siano sempre ispirati alla tolleranza e all’educazione”
Una parola per le eventuali vittime:
“Non siete soli. La scuola non lascia solo nessuno, parlate con i vostri insegnanti e i vostri genitori e soprattutto reagite perché chi ci mette all’angolo è più solo di voi e ha problemi più gravi di voi. I social possono essere considerati la rivoluzione più drastica che l’umanità abbia conosciuto quindi essere consapevoli delle sue potenzialità enormi per conoscere e per approfondire e diffondere i messaggi positivi è un dovere di chi insegna e di chi educa, ed è un diritto di chi apprende. Internet è un luogo e come in tutti i luoghi c’è una fascia oscura e quindi noi dobbiamo dare tutti gli strumenti ai più giovani ma anche agli adulti per capire dove inizia lo spazio buio e dove bisogna iniziare a essere cauti a causa di atteggiamenti che sconfinano nella violenza e nella vigliaccheria”
[/quote]