Il governatore della Campania Vincenzo De Luca è stato assolto dalla Corte d’appello di Salerno «perché il fatto non sussiste» nel processo per la nomina di un project manager nell’ambito di un progetto per la costruzione di un termovalorizzatore nella città campana, fatto risalente ai tempi del suo impegno come sindaco. De Luca era accusato di abuso d’ufficio e peculato e la procura generale aveva chiesto la condanna a 11 mesi di reclusione.
«Finalmente. Ho sempre creduto nella giustizia»: è il primo commento di Vincenzo De Luca pochi attimi dopo l’assoluzione. Ora può governare senza l’incubo della legge Severino. Stamattina riapre a Salerno anche il cantiere del Crescent, voluto da lui quando era sindaco e dissequestrato dopo due anni.
In primo grado il presidente Pd della Regione era stato condannato a un anno, pena sospesa, condanna che aveva determinato nei confronti di De Luca la sospensione dall’incarico di presidente della Giunta regionale per effetto della legge Severino, provvedimento poi sospeso dal tribunale in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale sul suo caso. «Ci abbiamo messo un po’ ma ce l’abbiamo fatta» è stato il commento a caldo di De Luca al telefono con uno dei suoi avvocati, Paolo Carbone. La sentenza è giunta dopo due ore di camera di consiglio.
Assolti anche gli altri due imputati, il dirigente del settore lavori pubblici del Comune di Salerno, Domenico Barletta, e il capo staff di De Luca all’epoca dei fatti quando era sindaco di Salerno, Alberto Di Lorenzo. Per tutti gli imputati la Corte d’appello ha stabilito anche la revoca delle pene accessorie.
A questo punto, salvo il ricorso in Cassazione da parte della Procura generale, anche il verdetto della Corte Costituzionale sulla legge Severino non è più determinante. De Luca fu sospeso il 26 giugno 2015 dalla carica di presidente della Campania in virtù della legge Severino. Il ricorso d’urgenza presso il Tribunale di Napoli fu accolto il 2 luglio con decreto del presidente della prima sezione civile, Guglielmo Cioffi, permettendogli di nominare la giunta (foto).