All’indomani della rappresentazione del Presepe vivente per la Natività 2015, una considerazione viene spontanea: ma si rendono conto questi ragazzi, e per ragazzi intendiamo tutti dal più al meno giovane, di quanto sono bravi?
È importante avere questa consapevolezza perché è da ciò che si può creare qualcosa di veramente buono e, perché no, di STABILE… sì di stabile non certo occasionale legato a ricorrenze religiose, vedi LA PASSIONE o IL PRESEPE VIVENTE, o di estemporaneo come ‘O SCARFALIETTO (rappresentato ben due volte nel giro di pochi mesi proprio perché… piaceva appunto).
Non è tanto peregrina quest’ipotesi perché è evidente la bravura e, soprattutto, l’ “incoscienza” di chi pur consapevole di andare incontro ad un probabile fallimento, poco si è curato di questa eventualità e ha deciso di puntare sull’entusiasmo giovanile e sull’effettiva bravura del gruppo: di fronte all’evidenza che questa piccola scommessa è stata vinta, viene naturale chiedersi … E SE SI CREA QUALCOSA DI FISSO? Hai visto mai che tale iniziativa incontri il favore degli altri paesi che vogliano avvalersi dei servigi di qualcosa di simile a una compagnia teatrale e possa chiamare questo gruppo di giovani amici/attori?
Ci si pensi ad un’eventualità del genere, si pensi seriamente a come poter mettere a frutto qualcosa che, nata per gioco, può diventare maledettamente seria, anche perché per fare qualcosa di veramente duraturo l’importante non è galleggiare ma provare continuamente a rinnovarsi mettendosi in discussione. Per continuare a vincere bisogna rischiare di perdere e questi ragazzi ci stanno insegnando di saperlo fare!